Nello scorso mese di agosto un articolo della Stampa riportava una notizia sensazionale.
Il Parlamento sarebbe pronto a votare, maggioranza e opposizione per una volta concordi, un disegno di legge che prevederebbe, nei consigli di amministrazione delle società italiane, una presenza femminile minima del 30%.
Politici, imprenditori, consiglieri di amministrazione, tutti pronti a una rivoluzione senza precedenti: un paese che ha nei cda meno donne dell’Oman e del Kuwait, un consigliere su 3 lascerebbe il posto a una donna.