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Dieci libri da NON portare in vacanza

17 Luglio 2012 | di Arduino Mancini Libri e film per le tue vacanze (e da regalare)

Lo so, sono arrivato un po’ in ritardo con i consigli per le letture estive ma una ragione c’è: anzi due.

Prima di tutto il timore di essere ripetitivo, proponendo la formula  scontatissima dei 10 libri da portare in spiaggia e che avrete trovato ormai dappertutto, sia su web sia su carta stampata.

Poi il rischio di suggerire libri che finiscono per deludere, quelli che compri e che alla fine ti lasciano con il rimpianto dei soldi che hai speso: e di questi tempi…

E allora sai cosa ho pensato?

Ho pensato di lasciare a te la scelta fra i tibi-libri e proporti invece 10 libri da evitare accuratamente in vacanza (e dopo…)  se, ovviamente, ti riconosci nella classe di lettore che descrivo punto per punto.

Ecco qua i libri dai quali tenerti lontano.

Psicologia delle masse e analisi dell’Io, se leggi solitamente libri americani che vogliono insegnarti tutto sulla leadership  in tre giorni e ne sei soddisfatto.

La variante di Lüneburg, se odi i romanzi e odi gli scacchi, per niente interessato a scoprire i meccanismi di pensiero che un giocatore finisce per sviluppare.

Capitale Intellettuale, chi era costui?, se in vacanza eviti accuratamente i saggi e sei convinto che costruire conoscenza sia tempo sprecato (e non ne puoi più di leggere quello che scrivo).

Donne in toga, se pensi che l’unico contributo che le donne possano dare alla vita civile sia quello di fare i figli.

Giocati dal caso, se pensi che il caso esista solo quando le cose vanno male, mentre il successo è dovuto esclusivamente alla tua abilità.

In un batter di ciglia se ti ritieni una persona perfettamente razionale e convinta che l’intuito non possa essere sviluppato o sia da rifuggire come la peste.

Il linguaggio del cambiamento, se pensi che in fondo le cose, le persone e le situazioni cambino indipendentemente dalla nostra volontà e non sia possibile più di tanto incidere sulla realtà che ci circonda.

La credibilità se pensi che nel lavoro e nella vita la credibilità abbia una influenza limitata e che sia inutile approfondirne gli aspetti più di tanto.

L’ultima stanza in fondo al corridoio, un romanzo di Alessandra Brisotto che ho messo in valigia e che non compreranno quanti hanno perso il gusto di leggere scrittori che non compaiono in TV.

Ecco, ho terminato.

Dimenticavo.

Buone vacanze!

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Commenti
Roberto 23 Luglio 2012 0:00

Un altro romanzo che non compreranno quelli che non leggono gli scrittori assenti dalla TV, e che non piacerà a chi ama i gialli è “Il negativo dell’amore” di Maria Paola Colombo.

AM 23 Luglio 2012 0:00

Grazie della segnalazione Roberto,
A presto leggerti!
Arduino

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