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Il fascino irresistibile del Cliente. Altrui

3 Settembre 2012 | di Arduino Mancini Consulenti, maneggiare con cura

Budget ristretti, Clienti disposti a intraprendere progetti interessanti sempre più rari, paralisi di pensiero.

Come catturare, allora, nuovi Clienti?

Beh, ci sono sempre i Clienti degli altri, come testimonia l’episodio che vado a raccontare.

Tempo fa ho avuto un incontro con un professionista che conosco da tempo, anche se non ho mai avuto il piacere di lavorare con lui.

Mi chiede di raggiungerlo in un lussuoso ufficio metropolitano e, dopo una buona mezz’ora di piacevoli convenevoli, viene alla ragione dell’invito.

La società con la quale collabora sarebbe una delle meglio piazzate nel mercato della consulenza (non ne avevo mai sentito parlare ma questo potrebbe non avere rilevanza).

Certo, la società attraversa un momento difficile, ma oggi chi è che se la passa bene?

Per uscire dal pantano hanno definito un piano che prevede il reclutamento di nuovi professionisti capaci di portare nuova linfa: gente in gamba, gente come me, secondo il mio interlocutore.

Le caratteristiche?

Capacità di lavorare in gruppo, idee nuove, progetti sfidanti e, udite udite, un portafoglio Clienti affidabile: fatto di medie imprese di spessore, capaci di dare vita a progetti per i quali la soluzione passa attraverso team di consulenti qualificati (che la società di consulenza ha, naturalmente, capacità di raccogliere).

La proposta? Più o meno questa:

  • 10-15 % del budget se porti il Cliente;
  • 10-20 % se partecipi alla progettazione;
  • 5-30 % se partecipi e conduci in toto la gestione del progetto;
  • insomma, fino al 50% in caso io gestisca il progetto in toto, sul mio Cliente.

Il quadro è tanto chiaro e dettagliato da richiedere un solo chiarimento, che pongo sul tavolo senza troppa diplomazia: perché, se avessi un Cliente che può darmi un incarico interessante che posso gestire personalmente, cedere ad altri il 50% del budget?

Dopo il primo momento di imbarazzo la tensione si è sciolta in una risata liberatoria e l’incontro è annegato in un generoso aperitivo.

Non ho più sentito il collega, anche se un dubbio mi è rimasto: come si fa a pensare che un consulente che accetta una proposta come quella che mi ha fatto possa essere in grado di gestire un progetto complesso, o anche solo di avere la giusta credibilità presso un Cliente interessante?

Mi aiuti a rispondere a questa domanda?

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Commenti
Davide 3 Settembre 2012 0:00

Una risposta è che il consulente in questione evita di avere rischio d’impresa e spese di gestione della sua attività ridotte al lumicino.

AM 4 Settembre 2012 0:00

Caro Davide,
secondo te un consulente non ha rischio d’impresa?
A presto leggerti,
Arduino

Claudia 4 Settembre 2012 0:00

Buona sera ,
altra opzione valutabile potrebbe essere che chi ha fatto questa proposta a te, si sia in realta’ gia “bruciato” l’immagine con il cliente e provi comunque a portare casa un po di soldi ugualmente tramite te ..
e’ un mondo difficile ..

AM 5 Settembre 2012 0:00

Ciao Claudia,
il collega non parlava di un Cliente specifico, ma di un tipo di Cliente.
Non aveva progetti nei quali coinvolgermi, altrimenti avrebbe avuto altro approccio.
Il tema, purtroppo, è che quando ci si dice “collaboriamo” spesso ognuno pensa di poter mietere nel campo altrui.
Altra cosa sarebbe stata dare vita a un progetto organico e chiaramente strutturato di collaborazione, ma non era nelle loro intenzioni.
Grazie e a presto leggerti,
Arduino

Cristian 11 Settembre 2012 0:00

Ma… Arduino…
Ti sei presentato all’incontro poco preparato e non “sapevi” di cosa avreste parlato?
Questo, conoscendoti, mi sorprenderebbe assai…
Quale ragione ti ha spinto all’incontro? Curiosità?
Quali erano le tue intenzioni?
Un abbraccio
Cristian

AM 12 Settembre 2012 0:00

Ottima domanda Cristian.
La persona che aveva favorito l’incontro mi aveva parlato di possibilità di lavorare con una società di una certa rilevanza che avrebbe potuto offrirmi l’opportunità di fare esperienze nuove.
Cosa mi ha spinto all’incontro? Opportunità, networking, curiosità, verificare quale reputazione si era venuta a creare nel tempo.
Ho lavorato in passato, l’ultima volta ormai nel 2005, con società che avevano bisogno di esperienze simili alle mie e con un compenso definito: non ero a conoscenza, né volevo esserlo, del fatturato complessivo dell’incarico.
Non mi aspettavo, francamente, di sentirmi proporre il 50% per un progetto interamente gestito da me su un mio Cliente.
Vero che al peggio bisogna sempre prepararsi, quindi incasso la tua velata e divertita ironia :-).
A presto leggerti,
Arduino

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