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Conosci il cazziatone… preventivo?

22 Marzo 2013 | di Arduino Mancini Lodi, Cazziatoni, Feedback

Ho definito in diversi articoli e in aula il cazziatone come il feedback che segue una prestazione che può essere migliorata: il cazziatone può essere demolitivo, cioè tale “demolire” emotivamente la persona al punto da annullarne la motivazione ad agire, o generativo, in grado cioè di favorire la manifestazione della motivazione a migliorare le proprie prestazioni.

E oggi mi scuso con te per una grave omissione: non ti ho mai parlato del cazziatone preventivo, il feedback che il capo dà a una persona prima ancora che si manifesti l’esito della prestazione.

Insomma, il cazziatone preventivo ha la funzione di inibire all’origine la prestazione insoddisfacente.

Quando entra in atto questa diffusissima tecnica di comunicazione?

Tutte le volte che il capo presume che una persona, di fronte a una situazione specifica, avrà un determinato comportamento indesiderato.

Vediamo alcuni esempi.

  • E vedi di non arrivare all’appuntamento con la solita mezz’ora di ritardo: l’ultima volta non ti hanno aspettato e hai visto com’è finita…
  • In questa occasione voglio che prepari la trattativa adeguatamente; vorrei evitare che ti trovassi scoperto davanti alle contestazioni del Cliente e che fossi costretto, come lo scorso mese, a lasciargli uno sconto extra per riuscire a tornare a casa.
  • Vai a parlarne con Palmiro e cerca di non aggredirlo come sei solito fare, ricordandoti possibilmente che l’ultima volta che ci hai parlato si è ammalato per due settimane.

Come puoi vedere, il cazziatone preventivo differisce dalla semplice raccomandazione a tenere o ad evitare un certo comportamento dal richiamo a una precedente prestazione insoddisfacente.

Insomma, una sorta di cazziatone bis fatto a distanza di tempo.

Quali sono le caratteristiche del cazziatone preventivo?

I punti in comune con il cazziatone demolitivo sono numerosi. Vediamoli insieme:

  1. Il capo ritiene di essere nella posizione di poter maltrattare i collaboratori a suo piacimento. Si riserva quindi il diritto di umiliarli, sia in privato sia in pubblico; anzi il pubblico rappresenta in infallibile detonatore e cibo per il narcisismo del capo.
  2. Attraverso il cazziatone preventivo il capo riafferma il proprio ruolo, dando dimostrazione evidente del potere che possiede.
  3. Elementi caratterizzanti il cazziatone preventivo sono la rabbia che assale il capo al ricordo della prestazione inadeguata e il timore che possa ripetersi.
  4. Il modello di comunicazione è sufficientemente definito: il capo critica e il malcapitato tende a rispondere difendendo o giustificando il suo operato nella circostanza in questione (più raramente ricordando che le critiche dovrebbero seguire un comportamento inefficace, non precederle. Ma per questo serve una lucidità che spesso, sotto attacco, manca…).
  5. La tentata difesa può innescare un innalzamento dei toni: il capo alza la voce fino a coprire quella del collaboratore, insistendo sulle proprie ragioni.
  6. Può, raramente, accadere che la rabbia assalga anche il collaboratore, e la reazione all’attacco condurre a un conflitto dalle conseguenze difficilmente ipotizzabili (dimissioni, minacce, rissa, …); tuttavia, la distanza nel tempo dei fatti rievocati lascia più spesso spazio all’amarezza e alla rassegnazione.

Quale effetto possiamo attribuire al cazziatone preventivo?

Appare evidente che il cazziatone preventivo raggiunga molto spesso lo scopo di prevenire il comportamento indesiderato, e di questo non possiamo che rallegrarci.

Tuttavia, ciò che sembra passare ai più inosservato è che esso ha anche la nefasta funzione di ricordare al collaboratore che la fesseria fatta in passato non è stata dimenticata e che gli errori commessi rimangono lì, sulla sua testa, a pendere come una spada di Damocle.

Insomma, se da un cazziatone demolitivo si può tentare di uscire con delle scuse, una pacca sulla spalla o un chiarimento, dal cazziatone preventivo la via di uscita è impervia e non è detto che si riesca a trovarla in tutte le occasioni.

Dimenticavo…

Il capo che pensa di ottenere una prestazione soddisfacente dopo un cazziatone preventivo si illude: perché oltre alla prestazione indesiderata egli avrà raso al suolo anche la motivazione ad agire.

E senza azione motivazione ad agire…

 

PS: per favore, dimmi che il cazziatone preventivo non lo conoscevi…

 

Se vuoi imparare le tecniche che ti permettono di fare un cazziatone senza deprimere la persona che hai di fronte puoi fare clic qui.

Se vuoi approfondire il tema del cazziatone puoi leggere questi articoli:

Se vuoi approfondire il tema credo che questo corso e-learning possa essere di tuo interesse: come migliorare le prestazione dei tuoi collaboratori.

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Commenti
Ilaria 26 Marzo 2013 0:00

Concordo con tutto, specialmente con il fatto che il cazziatone preventivo non serva ad avere risultati migliori, però mi dico che se c’è un cazziatone preventivo quasi sicuramente c’è una persona che perpetua nell’errore e che quindi potrebbe vedere di migliorarsi senza che nessuno pensi a come è meglio affrontarla per farle fare ciò che dovrebbe fare da sé!

Davide 29 Marzo 2013 0:00

“…ma per questo serve una lucidità che spesso, sotto attacco, manca…
Perchè questo accade, secondo te? Quale comportamento adottare per mantenere la lucidità (o recuperarla) in una situazione di stress, di questo tipo?

    AM 30 Marzo 2013 0:00

    @Davide.
    Ottima domanda. Se hai letto gli articoli che ti ho consigliato avrai notato che molto spesso il cazziatone è collegato alla rabbia, che in troppi casi altro non è che una reazione a qualcosa che ci minaccia (per esempio le cose che non vanno come desideriamo).
    Quello che ho imparato a fare io e che (spesso, non sempre perché sono di carne e ossa) funziona è concentrarmi nei momenti critici su ciò che accade dentro di me: se senti la rabbia salire dallo stomaco e la riconosci hai migliori probabilità di gestirla. Altra tecnica è quella di prevedere ciò che accadrà (quando ne hai l’opportunità, naturalmente), magari osservandoti dall’esterno, come se fossi un’altra persona.
    Chiunque ti dica di avere una ricetta valida per tutti è, a mio avviso, in cattiva fede.
    Devi lavorarci da solo: la lettura degli articoli sono convinto che ti aiuterà.
    Grazie della domanda e a presto leggerti.
    Arduino

AM 30 Marzo 2013 0:00

@Tiziana. Tutto vero. Tuttavia dobbiamo stare attenti ai punti di vista, che sono due:
– il fatto che una persona continua a ripetere il comportamento indesiderato;
– il trattamento del comportamento indesiderato.
Poiché il punto di attenzione è il secondo se mettiamo attenzione sul primo stiamo perdiamo di vista il tema principale.
Se ci pensi, innumerevoli volte facciamo questo errore (molto spesso proprio per dare a noi stessi una buona scusa per evitare una situazione che facciamo fatica ad affrontare) e perdiamo l’opportunità di riflettere per cercare una soluzione.
Evidente che la persona deve cambiare comportamento ma noi dobbiamo cercare di fare cambiare registro alla persona con un una adeguata tecnica di comunicazione.
Ti convincono le mie parole?
Grazie Tiziana, e a presto leggerti.

    Bibi 5 Novembre 2013 0:00

    Ma quando succede che ci sia sempre il cazziatone preventivo che viene immancabilmente smentito dai fatti? Come si fa a spiegare ad una persona una procedura che non capisce ma della quale vuole insistentemente imporre la propria decisione? Segue sempre il cazziatone causato dalle sue decisioni che x me é sempre demolitivo e demotivante al massimo. Sapere di più del proprio capo in certi campi e non riuscire a farsi capire, purtroppo é frustrante…

Federico Placanica 24 Settembre 2013 0:00

Cazziatone demolitivo,preventivo,generativo,categorie che dovrebbero assurgere a rango di figure psicologiche proprio per la rivalutazione in termini sociologici e scientifici che il Prof. Arduino con la sua disarmante semplicità ce ne offre quotidianamente prova.Condivido tutto e lo ringrazio rilevato che le sue parole e i suoi pensieri riescono ad aprir uno squarcio nelle nostre menti.

AM 24 Settembre 2013 0:00

Grazie @Federico,
sono tecnicamente arrossito.
Non so se la colorita descrizione dei miei feedback possa essere riconosciuta come sociologicamente rilevante, non mi sono mai posto la questione: quello che ho cercato di fare, e che cerco sempre di fare, è di scrivere cose che possano “arrivare” a suscitare una riflessione e, se necessario, un cambiamento.
R devo dire che qualche risultato c’è.
Quanto al Prof beh… mi ricorda tanto Monti…:-) (del quale scriverò presto).
Grazie del commento e a presto leggerti!
Arduino

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