Soprattutto se sei una donna!
Non ci credi? Stai a sentire…
I ricercatori della Technische Universitaet di Monaco di Baviera hanno condotto uno studio (partito nel gennaio 2011 e concluso nel 2014) denominato “Selection and Assessment of Leaders in Business and Academia”, finalizzato a verificare come vengono selezionati e valutati i leader nel mondo degli affari e nel mondo accademico in Germania.
Ai partecipanti allo studio erano presentati diversi scenari all’interno dei quali i leader potenziali e i loro collaboratori avrebbero dovuto operare, chiedendo loro indicazione circa le loro aspettative in relazione al comportamento del leader in uno scenario specifico.
Ecco alcune delle tendenze emerse:
Che cosa possiamo imparare da questo studio, dando per scontato il teutonico rigore metodologico?
Prima di tutto che stereotipi e pregiudizi rappresentano ancora un avversario difficile da sconfiggere, soprattutto perché invisibile e capace di agire contro di noi a nostra insaputa.
Inoltre, proprio perché considerate meno adatte al comando, le donne sembrano avere maggiori ostacoli da superare e competenze da provare (anche alle altre donne…) rispetto agli uomini: insomma, il soffitto di cristallo tiene, tiene benissimo.
Infine, sembra che la leadership sia cosa solo per gente triste e ingrugnita, alla faccia di quello che ci raccontano i libri americani: vogliamo il leader uomo, accigliato, pronto allo scontro e a difenderci in caso di pericolo.
Per concludere,
E poi ti prenderemo in considerazione.
Forse…
Cosa ne pensi?
Collegamenti utili
Penso che tu abbia fatto una sintesi impeccabile dell’implicito di questo studio, peraltro molto interessante. Quel che mi viene da dire è che sulla leadership femminile c’è ancora molto da lavorare.
Con tutto il rispetto per il venerabile Jorge, che temeva e voleva negare il riso ed il suo valore, continuo a pensare che il saper sorridere e ridere possa costituire un segno di alta intelligenza.
Che poi in certi ambienti “aziendali” il sorridere sia considerato una forma – in fondo – di “debolezza” è assolutamente vero, ma non c’è da riderne!
Verissimo Marco T.
Pensa che la scorsa settimana ho visitato la meravigliosa Pinacoteca Ambrosiana.
Ho visto migliaia di quadri e fra questi solo uno ritraeva una persona sorridente: un bambino.
Per il resto, solo colti musi lunghi. Maschili.
Grazie e a presto leggerti.
Arduino