Ti è mai accaduto che un amico, un conoscente o un collega ti chiedessero un parere circa una situazione specifica e le azioni che aveva intrapreso per affrontarla?
Sì insomma, la classica situazione nella quale una persona si trova immersa fino al collo in un problema dal quale non sa come uscire, specie se ha già tentato una soluzione che non ha prodotto risultati, e ora chiede a te che cosa fare.
Quello che ti chiede è di dare un feedback, che “ha in sé il fine di confermare, rafforzare o modificare un atteggiamento o comportamento dell’interlocutore per migliorare la qualità della prestazione del singolo” (fai clic qui per la definizione che ho pubblicato nel glossario).
Come puoi comportarti in questi casi, se vuoi aiutare il tuo interlocutore? La buona notizia è che non bisogna essere degli esperti di coaching o di discipline assimilabili per affrontare situazioni del genere.
Ecco alcuni comportamenti che, nella mia esperienza, si sono rivelati utili, e che riporto nella loro generalità:
Buona cosa fare attenzione ad alcune trappole:
Infine, tieni conto che la sincerità del feedback ha valore anche per te e per il tuo tempo: quando sarà chiaro che hai l’abitudine di esprimere il tuo pensiero senza troppe scorciatoie, coloro i quali sono in cerca di qualcuno con cui parlare ma non hanno una reale intenzione di uscire dalla situazione indesiderata si terranno alla larga.
Cosa ne pensi?
Hai già adottato, anche solo in parte, questi comportamenti?
Se sei interessato al tema del feedback e al miglioramento delle prestazioni puoi fare clic qui.
Eh, eh, caro Arduino, hai colto nel segno!
Come coach, l’approccio che utilizzo è proprio questo, arricchito di una buona dose di empatia. Due considerazioni. Innanzitutto, è essenziale distinguere i fatti dalle opinioni, questo aiuta moltissimo la persona a prendere consapevolezza e, in caso di situazioni pesantemente coinvolgenti, favorisce un utile distacco. E poi, non mi stancherò mai di sottolineare l’importanza di un atteggiamento di ascolto, in cui dedichiamo la nostra attenzione interamente alla persona e riusciamo a far stare zitta la nostra vocina interiore che giudica sempre e vuol sempre dare una soluzione, tendenzialmente – guarda un po’… – la nostra.
A presto!
Daniela