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Come ti comporti quando ti chiedono un parere?

30 Maggio 2014 | di Arduino Mancini Lodi, Cazziatoni, Feedback

Cazziatone 480

Ti è mai accaduto che un amico, un conoscente o un collega ti chiedessero un parere circa una situazione specifica e le azioni che aveva intrapreso per affrontarla?

Sì insomma, la classica situazione nella quale una persona si trova immersa fino al collo in un problema dal quale non sa come uscire, specie se ha già tentato una soluzione che non ha prodotto risultati, e ora chiede a te che cosa fare.

Quello che ti chiede è di dare un feedback, che “ha in sé il fine di confermare, rafforzare o modificare un atteggiamento o comportamento dell’interlocutore per migliorare la qualità della prestazione del singolo” (fai clic qui per la definizione che ho pubblicato nel glossario).

Come puoi comportarti in questi casi, se vuoi aiutare il tuo interlocutore? La buona notizia è che non bisogna essere degli esperti di coaching o di discipline assimilabili per affrontare situazioni del genere.

Ecco alcuni comportamenti che, nella mia esperienza, si sono rivelati utili, e che riporto nella loro generalità:

  • chiedere all’interlocutore una conferma circa la sua disponibilità a ricevere un feedback, mantenendo un atteggiamento e tono di voce positivi, ed evitando qualunque tentazione di rimprovero (insomma, buona cosa evitare di comportarsi come il personaggio nella vignetta);
  • porre domande che aiutano a esplorare la situazione e a prendere consapevolezza dello stato delle cose;
  • descrivere la situazione in modo specifico e accurato, focalizzando l’attenzione sui fatti, non sul valore di chi ti sta di fronte;
  • analizzare le possibili implicazioni della situazione e lavorare insieme per identificare soluzioni alternative;
  • pianificare e gestire le azioni successive;
  • ritrovarsi dopo un periodo di tempo convenuto per fare il punto sui risultati ottenuti.

Buona cosa fare attenzione ad alcune trappole:

  • confondere il risultato dell’azione con il valore sella persona; se ti viene da pensare “ma come si fa a fare certe fesserie? Che idiota questo qui!” sappi che difficilmente al tuo interlocutore sfuggirà il tuo stato d’animo, che potrebbe non essere accolto con entusiasmo. Importante quindi mantenere la disponibilità all’ascolto e a comprendere tutti gli aspetti della situazione prima di giungere alle conclusioni;
  • cedere alla tentazione di non esprimere il proprio pensiero per evitare di ferire chi ti sta di fronte. La sincerità e il rispetto rappresentano componenti fondamentali del feedback, senza le quali esso rischia di diventare un esercizio privo di significato.

Infine, tieni conto che la sincerità del feedback ha valore anche per te e per il tuo tempo: quando sarà chiaro che hai l’abitudine di esprimere il tuo pensiero senza troppe scorciatoie, coloro i quali sono in cerca di qualcuno con cui parlare ma non hanno una reale intenzione di uscire dalla situazione indesiderata si terranno alla larga.

Cosa ne pensi?

Hai già adottato, anche solo in parte, questi comportamenti?

 

Se sei interessato al tema del feedback e al miglioramento delle prestazioni puoi fare clic qui.

 

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Commenti
Daniela 4 Giugno 2014 0:00

Eh, eh, caro Arduino, hai colto nel segno!
Come coach, l’approccio che utilizzo è proprio questo, arricchito di una buona dose di empatia. Due considerazioni. Innanzitutto, è essenziale distinguere i fatti dalle opinioni, questo aiuta moltissimo la persona a prendere consapevolezza e, in caso di situazioni pesantemente coinvolgenti, favorisce un utile distacco. E poi, non mi stancherò mai di sottolineare l’importanza di un atteggiamento di ascolto, in cui dedichiamo la nostra attenzione interamente alla persona e riusciamo a far stare zitta la nostra vocina interiore che giudica sempre e vuol sempre dare una soluzione, tendenzialmente – guarda un po’… – la nostra.
A presto!

Daniela

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