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Perché sono grato a Papa Bergoglio

23 Ottobre 2014 | di Arduino Mancini Diversità

a chi chiedere 480

Le recenti aperture di Papa Francesco in merito a temi quali le nozze fra coppie omosessuali, i sacramenti per le persone divorziate e il matrimonio dei sacerdoti stanno facendo discutere.

Quali sono le reazioni?

Una parte molto ampia e articolata della popolazione mondiale plaude a dichiarazioni che segnano una svolta radicale nell’atteggiamento della Chiesa, fino all’anno scorso arroccata su posizioni che non lasciavano minimamente ipotizzare lo stato attuale delle cose.

Molti i cattolici che stanno a guardare con trepidazione, seguendo il dibattito con qualche ansia ma con curiosità e cuore aperto, pronti ad accettare la nuova realtà come un segno della volontà di Dio.

Tanti i contrari, che pensano che Dio sia di avviso diverso da quello del Papa; sanno che Dio la pensa come loro ma non possono contestare apertamente il Vescovo di Roma. E allora seguono in silenzio l’evolvere della situazione, lavorando per il mantenimento dello status quo.

Quale sarà l’esito di quella chi mi sento di definire un’autentica battaglia? Difficile dirlo.

Ciò che mi auguro è che Papa Bergoglio abbia il tempo e la forza di vincere una contesa che è prima di tutto una sfida di civiltà.

In ogni caso, sento di poter affermare che dopo Francesco sarà più difficile per chiunque, se non impossibile, far dire a Dio ciò che egli considera giusto: specie se Dio tace.

E di questo, al Papa, sarò per sempre grato.

Tu cosa ne pensi?

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Commenti
Cesare 24 Ottobre 2014 0:00

Pienamente d’accordo.
Posto che la discussione deve essere sempre benvenuta, anche per chi crede (io non sono fra questi, e in fondo mi dispiace, ma il comportamento della Chiesa è una delle cose che mi ha allontanato dalla fede) perché comunque la Chiesa è fatta da uomini e quindi può sbagliare, anch’io seguo Bergoglio con molto interesse. Forse per la prima volta, sembra che questo Papa abbia letto e meditato il Vangelo (cosa che secondo me Giovanardi non ha saputo o voluto fare, ma ovviamente è un’opinione personale). Scrissi qualcosa del genere già un anno fa: http://tinyurl.com/uxpapa
Poi, sugli argomenti specifici, credo che la società sia molto più avanti di quanto la Chiesa e (per quanto riguarda gli omosessuali) il Parlamento pensino… e mi fa piacere.

AM 24 Ottobre 2014 0:00

Interessante intervento Cesare, che punta decisamente a sottolineare un primato di pensiero della società civile rispetto alle istituzioni.
Grazie e a presto leggerti.
Arduino

Cesare 25 Ottobre 2014 0:00

Beh, due referendum su divorzio e aborto l’hanno dimostrato (comunque la si pensi sugli argomenti specifici), e anche quello sulla fecondazione artificiale è fallitosolo perchè non è stato raggiunto il quoru (sommando quindi contrari e indifferenti, il che statisticamente non vale); i dati della natalità dimostrano che la contraccezione è diffusa anche tra i cattolici; e secondo un sonfdaggio di pochi giorni fa tre italiani su quattro sono a favore a una qualche forma di riconoscimento delle unioni omosessuali (http://tinyurl.com/uxsondaggio).
E’ poi strano che coloro che ritengono che lo Stato non debba interferire nelle attività economiche dei singoli e delle imprese sono in larga parte gli stessi che credono che debba invece normare lavita privata e nelle scelte etiche dei cittadini. Perbacco, o si è liberali o non lo si è…

Fabio 28 Ottobre 2014 0:00

La svolta della Chiesa e’ sicuramente importante e va nella direzione giusta. Trovo comunque che spesse volte si accusi questa istituzione, che e’ sempre e comunque un pilastro della societa’, senza tenere conto degli enormi passi avanti che ha fatto negli ultimi decenni. Cambiare troppo e velocemente a volte puo’ essere un boomerang, abbiamo tutti bisogno di qualcosa di solido sotto i nostri piedi e soprattutto dobbiamo rispettare il parere di tutti, quindi anche della Chiesa e dei sacerdoti.

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