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L’etologo e premio Nobel Konrad Lorenz non ha dubbi. Scopri perché in questo post!

Fare il bastian contrario conviene?

17 Dicembre 2014 | di Arduino Mancini Conflitto e teoria dei giochi - La tua formazione - Pensare criticamente

Post rivisto il 16 aprile 2024

Uno dei principali, nonché ordinari, aspetti del mio lavoro consiste nel cercare di definire i contorni delle situazioni prima di individuare le azioni da intraprendere.

Quando mi trovo di fronte a tante, talvolta troppe persone che di un dato fenomeno offrono la stessa interpretazione allora il pensiero va a questo passo di Konrad Lorenz, tratto dal saggio L’aggressività. Il cosiddetto male.

Leggiamolo insieme.

Quando, ascoltando le vecchie canzoni o addirittura marce, sento che un brivido mi vuol correre lungo la schiena, mi oppongo alla tentazione dicendomi che anche gli scimpanzé quando si vogliono istigare all’attacco sociale emettono rumori ritmici. Aggiungersi al coro significa porgere la mano al diavolo.

Proprio l’unanimità rappresenta un segnale che gli aspetti da chiarire possono essere numerosi e nascosti alla vista dalla comunanza di pensiero.

Come comportarsi, in casi del genere?

Il percorso raramente è lineare, ma il primo passo è senza dubbio quello di cercare di

raccogliere, accanto alle informazioni che confermano una data interpretazione,
quelle che la negano.

E sono quasi sempre queste ultime ad aiutarmi a definire lo scenario con sufficiente chiarezza.

Insomma, fare il bastian contrario in modo sistematico portare vantaggi rilevanti.

Tu come ti comporti quando l’uniformità sembra annebbiare la vista di chi ti circonda, e la tua?

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Commenti
Cesare 18 Dicembre 2014 0:00

Io (che per indole tendo a fare il bastian contrario, e a compiacermi dell’essere in minoranza – non dico che sia un pregio ma è così), la penso come Oscar Wilde:
“Ogni volta che la gente è d’accordo con me provo la sensazione d’aver torto”…
Quindi se c’è uniformità di vedute mi chiedo se non ci è sfuggito qualcosa.

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