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Meglio la critica o il silenzio?

2 Febbraio 2015 | di Arduino Mancini Fare il (e la) leader, che fatica… - Lodi, Cazziatoni, Feedback

ho un dubbio

Molti manager si preoccupano del feedback che possono ricevere da colleghi, capi e collaboratori.

Ma la domanda che mi faccio è:

perché non si preoccupano allo stesso modo del loro silenzio?

Tu cosa ne pensi?

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Commenti
Cesare 3 Febbraio 2015 0:00

Già, Ci sono capi ce non amano esser critcati, SOPRATTUTTO se le critiche ganno fondamento, perché non amano essere “colti in fallo”; e anche un’offeta d’aiuto può essere presa male.
Quello che sarebbe molto interessante è discutere su COME si fa a fargli notare eventuali errori o possibili criticità nelle loro decisioni senza spararsi nei piedi (come, ahimé, a me è capitato spesso).

Claudio 3 Febbraio 2015 0:00

A mio avviso tutto dipende dal tipo di rapporto che viene instaurato sia dal capo che dal collaboratore, ovverosia se ci si abitua a dare e ricevere feedback la cosa diventa più semplice,
Per il capo il quale riceve tutta una serie di informazioni dai propri collaboratori che se ben usate dando a loro le giuste priorità possono sicuramente migliorare il risultato finale del proprio lavoro, stessa cosa dicasi per il collaboratore che se pone la critica nei giusti modi potrà ricevere le giuste spiegazioni sulle cose che non condivide.
Certo che non sempre si ha la fortuna di avere un capo che sa ricevere ” critiche ” o un collaboratore capace di formularle in modo “costruttivo”.
Saluti

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