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Il “ma” e la strategia del mezzo titolo

19 Marzo 2015 | di Arduino Mancini Giornali Giornalismo Informazione

la strategia del mezzo titolo
Il “ma” è probabilmente la parola più impiegata nella costruzione dei titoli dei giornali: un caso?

Niente affatto, e ora ti spiego perché.


Leggi questi titoli, raccolti recentemente sul web in questi giorni:

  • L’e-commerce sale del 17%, ma servono regole chiare
  • Il Giappone esce dalla recessione, ma la sua crescita è inferiore alle attese
  • La Juve vince, ma restano molti problemi da risolvere

Come puoi notare il “ma” viene impiegato per contrapporre la buona notizia data nella prima parte del titolo con la seconda, che ha il compito di frenare gli entusiasmi.

Perché viene tanto impiegata questa tecnica?

Come sottintendono le regole della notiziabilità di un evento, l’attenzione del lettore è più sensibile a una minaccia che a una buona notizia: il “ma” riesce a trasformare anche un evento positivo in qualcosa di indesiderabile, poiché la percezione delle cose resta negativa anche quando siamo in presenza di accadimenti capaci di migliorare la situazione.

Il “ma” agisce come il tacco di una scarpa che ricaccia sotto il pelo dell’acqua la testa di chi sta rischiando di annegare ed è riuscito faticosamente a riemergere per riprendere fiato.

Come uscirne?

Non ho una soluzione pronta all’uso, ma se vuoi posso condividere alcuni comportamenti che ho fatto miei.
Prima di tutto seleziono le fonti di informazione, cercando di evitare quelle che fanno un uso eccessivo del titolo “contrapposto”.

In secondo luogo, cerco di acquisire consapevolezza del fatto che quel “ma” è piazzato lì proprio per catturare la mia attenzione e rischia di farmi trascurare i lati positivi della situazione.

Troppo complicato?

Allora prova con la strategia del “mezzo titolo”: fermati al primo “ma” e ignora tutto ciò che segue la malefica congiunzione.

Forse perderai informazioni utili, ma almeno ti sarai tolto il tacco dalla testa.

Non credi?

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Commenti
Cesare 21 Marzo 2015 0:00

Oppure prova a ribaltare la frase e il mondo sembrerà migliore…
– Servono regole chiare, ma ’e-commerce sale del 17%
– La crescita è inferiore alle attese, ma il Giappone esce dalla recessione
– Restano molti problemi da risolvere ma la Juve vince

(e poi fa’ una media delle due versioni, sennò sembrano i tweet del Presidente del Consiglio di turno secondo cui la crisi non esiste o sta per finire, o i bollettini di guerra sui giornali del Ventennio, in cui sembrava sempre che l’italia fosse sul punto di vincere)

AM 23 Marzo 2015 0:00

Ottino suggerimento Cesare.
Pratico e, sono certo, funzionale.
A presto leggerti,
Arduino

Michele D'Urzo 24 Marzo 2015 0:00

Arduino,
il tuo articolo stigmatizza uno stile che è segno dei tempi. Evidenziare un problema aiuta a sviluppare gli anticorpi (mi piace molto anche quello proposto da Cesare).
Ringrazio entrambi per avermi aiutato trovare una definizione “gestibile” della sindrome da MA, che percepivo come un problema, senza però riuscire a trovare una contromisura che, metodo, incanalasse il discorso verso sbocchi più positivi.
Spesso, con un interlocutore che abbonda di “MA” nelle sue frasi (il solo fatto che il MA sia una congiunzione AVVERSATIVA la dice lunga…) ho tirato fuori qualche battuta tipo “scommetto che il tuo super-eroe preferito è BUT-MAN”, per indurlo a “razionare” la sillaba ma..landrina. Ora, grazie ate, credo di avere un antidoto più scientifico.
Un caro saluto

Rossana 25 Marzo 2015 0:00

Ottimo Cesare ! Anche a me piace molto come ribaltamento di prospettiva, semplicemente scrivendo la frase in maniera diversa.
Io lo riscontro molto nei colloqui con i clienti. ” L’investimento è interessante, ma ci mancano i soldi”, ” La procedura è fattibile, ma devi farti aiutare” etc etc…tanto che i miei colleghi olandesi ci hanno ormai classificato come il paese del “MA”…cioé c’è sempre un ostacolo per il NON FARE..Anch’io lo leggevo così fino a poco tempo, mi dicevo..sempre questo ma,ma,ma…fino a che ho capito che il MA potrebbe invece essere letto come un incentivo. È faticoso…MA…ci piace la vita facile ???…;)

AM 30 Marzo 2015 0:00

Commenti molto interessanti, grazie!
Mi piace moltissimo la scelta fatta da tutti voi nell’invertire il titolo al fine di non farsi travolgere dalla negatività.
Dobbiamo anche pensare all’effetto che quel MA ha su persone meno abituate a pensare e a individuare soluzioni e all’effetto che la strategia del mezzo titolo può avere nella loro percezione della realtà: tutto è sempre complicato e negativo, anche di fronte a uno spiraglio di luce.
Insomma, come saltare con un peso di 5 chili per caviglia e pensare di superare un ostacolo che faremmo fatica a superare anche senza zavorra.
Vi confesso che quando ho scritto questo post sono andato sulle pagine della BBC e del NYTimes cercando la ricorrenza della parola BUT: 2 nel primo caso, una nel secondo.
Volete fare voi una prova con una qualunque home di quotidiano italiano?
Lieto di avervi qui.
A presto leggervi,
Arduino

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