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Perché non è igienico scambiare l’ufficio del capo per la toilette

30 Maggio 2016 | di Arduino Mancini Tattiche di sopravvivenza

situazione pericolosa

Ho conosciuto moltissime persone che si comportano come Palmiro nella vignetta.

Quando, nel corso della giornata, incontrano il capo o passano davanti al suo ufficio non riescono a resistere: si fermano e condividono quello che passa loro per la testa, principalmente seccature che potrebbero sbrigare da sé.

Si tratta di una vera e propria forma di incontinenza.

Lo so, molti capi ben si prestano a stimolare questo modo di fare, ansiosi come sono di farsi carico dei compiti dei collaboratori e vittime predestinate della delega verso l’alto; ma comportarsi come Palmiro raramente conviene.

Perché?

Beh, nella mia esperienza le persone che non appena scorgono la porta del capo aperta colgono al volo l’occasione per “tenerlo al corrente” sono di due tipi: quelli che portano sistematicamente cattive notizie e quelli vengono a ballare il tip-tap per far vedere quanto sono bravi.

E in genere né gli uni né gli altri godono di simpatia duratura.

Come comportarsi allora?

Meglio resistere all’incontinenza, annotare l’informazione da condividere e fissare un appuntamento solo quando l’elenco è in grado di occupare almeno 15 minuti; magari avendo cura di bilanciare buone e cattive notizie.

Per non connotarsi come ballerino o come menagramo.

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