Quando un'impresa licenzia un manager in possesso di informazioni "scomode"

Regia di Michael Mann - 1999 - USA - 157 min

Insider – Dietro la verità

Il film, il cui titolo originale è The Insider, è tratto dalla storia autentica di Jeffrey Wigand, dirigente di ricerca e sviluppo di una delle principali aziende produttrici di tabacco degli USA.

L’uomo ha un curriculum di prim’ordine, con esperienze in società di prestigio internazionale, ed ha accettato il suo incarico principalmente per denaro; la prospettiva di una vita migliore per le sue due bambine e la felicità che un salto di qualità nella vita quotidiana avrebbe portato alla moglie lo hanno portato a non approfondire adeguatamente il senso che poteva avere un incarico quale quello che egli è andato ad assumere.

Ma un giorno Jeffrey viene licenziato e il mondo gli crolla addosso: dovrà rivedere tutta la sua vita e il conflitto con l’azienda sull’accordo di riservatezza siglato lo spingono a maturare un senso di rivalsa che sfocia nel desiderio testimoniare contro i suoi ormai ex datori di lavoro.

Altro personaggio chiave del film è Lowell Bergman, un giornalista del seguitissimo programma della CBS “Sessanta minuti” che incontra Wigang per una consulenza e capisce che questi può rappresentare per lui una fonte eccezionale e l’opportunità per un servizio esclusivo destinato a fare “rumore”.

L’ex-manager decide di rilasciare l’intervista alla CBS e di testimoniare contro le multinazionali del tabacco in un processo che si tiene in Mississippi; l’accusa consiste nell’aver mentito circa gli effetti della nicotina.

Ma la strada è lunga e difficile e la resistenza delle imprese si rivela tanto potente da mettere in discussione il fatto che Lowell Bergman e i suoi colleghi possano mandare in onda l’intervista a Wigand.

Come si dipana la vicenda?

Credo di averti detto abbastanza e andando oltre credo proprio che ti guasterei la sorpresa: ora guarda alcune scene del film, poi faremo due chiacchiere circa gli aspetti più interessanti che questo rivela.

Come guardare il film

Moltissimi gli aspetti interessanti. Vediamone alcuni:

  • la sensazione di scoramento che può cogliere un manager quando perde il lavoro, anche nei casi in cui la situazione economica complessiva non mette in pericolo la vita della famiglia. Interessante il fatto che la perdita di significato che la perdita di un ruolo possa rappresentare un elemento di impatto talmente forte da farci sentire perduti anche quando abbiamo ancora tante frecce al nostro arco;
  • la rabbia come cattiva consigliera. Diverse le scene in cui i personaggi, Jeffrey Wigand in testa, prendono decisioni in preda all’ira, senza troppa ponderazione e, soprattutto, senza aver adeguatamente preparato l’azione: con conseguenze evidenti e non certo favorevoli agli interessati;
  • la lotta che Lowell Bergman ingaggia con la CBS per pubblicare l’intervista a Wigand anche in presenza di interessi che vedono dalla stessa parte la rete televisiva e le multinazionali del tabacco: una lotta per vincere la quale Bergman non esita a cercare sostegno nelle fila dei concorrenti;
  • la frattura che si può creare in un gruppo quando, sotto la pressione del vertice aziendale, sono messi in discussione i principi che ne regolano il funzionamento. Un esempio lampante di come la vision personale possa mettere in discussione sia i risultati sia l’integrità del team;
  • il ruolo che la stima e la fiducia possono avere nella costruzione di rapporti destinati a durare nel lungo periodo.

Insomma, un film che potrai guardare con interesse e scoprire aspetti che io posso non aver colto.

Il cast

Al Pacino, Russell Crowe, Christopher Plummer, Diane Venora, Philip Baker Hall, Lindsay Crou, Debi Mazar

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