Quando farcela sembra impossibile

Regia di Simon Curtis - 2015 - Gran Bretagna - 110 min

Woman in Gold

“Woman in gold” narra la storia autentica di Maria Altmann, anziana ebrea sopravvissuta all’Olocausto la quale scopre, in occasione della morte della sorella, il tentativo di quest’ultima di rientrare in possesso di un’opera di Gustav Klimt appartenuta alla sua famiglia: il ritratto di Adele Bloch-Bauer I.

Olio su tela e primo di due omonimi dipinti, il quadro ritrae la figlia dell’imprenditore Maurice Bauer, la quale ha sposato il figlio del barone Bloch, ricchissimo industriale dello zucchero: il quadro, perfettamente quadrato (138×138 cm), è la più celebre fra le tele del cosiddetto «periodo d’oro» di Klimt e al termine della guerra finisce per diventare il simbolo della nazione austriaca.

Il quadro viene confiscato dai nazisti proprio ad Adele Bloch-Bauer, legittima proprietaria e zia di Maria Altmann, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale: la confisca avviene nell’ambito delle persecuzioni alle famiglie ebree che, ormai in tutta Europa, subiscono ogni sorta di violenza, fisica e psicologica.

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Venuta a conoscenza della vicenda dopo la morte della sorella, l’anziana signora Altman decide di fare tutto ciò che è in suo potere per rientrare in possesso del dipinto: un po’ per rivincita, un po’ per procurare a se stessa e alla memoria della sua famiglia un sia pur minimo indennizzo per ciò che i nazisti le hanno portato via.

Per questo, la protagonista ingaggia il giovane avvocato Randy Schoenberg (nipote del compositore Arnold e anch’egli ebreo) per sfidare il governo austriaco e rientrare in possesso del prestigioso dipinto.

Con quale risultato? Lo scoprirai durante il film.

Ora guarda il trailer, poi ti dirò quali sono gli aspetti ai quali ti suggerisco di prestare attenzione.

Come guardare il film

La pellicola ha avuto critiche diverse, che peraltro poco si sono soffermate sugli innumerevoli spunti di riflessione che essa offre. Ecco quelli che di più hanno colpito la mia attenzione:

  • Negli anni ’90 il governo austriaco cerca di rifarsi un’immagine dando vita a un programma di restituzione delle opere d’arte confiscate indebitamente dai nazisti. Il programma lascia spazio al dubbio che si tratti di una semplice operazione di facciata, poiché nella realtà il governo sembra fare del suo meglio per rendere complessa, troppo complessa, ogni restituzione. Insomma, la sensazione è quella di trovarsi di fronte a poco più che un gioco di prestigio;
  • L’arroganza dei funzionari del governo austriaco, convinti della propria forza, che trascurano sia i dettagli negoziali sia gli aspetti legali che si riveleranno decisivi per l’intera vicenda. Persone che mostrano la loro pochezza nel trattare sgarbatamente e con sufficienza le controparti, accrescendo la loro voglia di vincere la battaglia legale;
  • La forza della memoria, capace di aiutare il giovane avvocato Randy Schoenberg a ritrovare le proprie radici e a costruire una vision personale del tutto nuova;
  • Alcuni aspetti negoziali estremamente interessanti e raffinati, nell’ambito di un negoziato di posizione dove chi è debole non ha capito di esserlo;
  • La capacità di una giovane coppia di stringersi per raggiungere un obiettivo incerto, restando unita in un momento di difficoltà estrema;
  • La parabola discendente della famiglia Altman, che vede scomparire in soffio tutto ciò che ha e che rischia di vedere annullata anche la propria identità.

Insomma, un film ricco di insegnamenti che ti raccomando di guardare con attenzione.

Il cast

Helen Mirren, Ryan Reynolds, Daniel Brühl, Katie Holmes, Tatiana Maslany, Max Irons, Charles Dance

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