Origini, etica e virtù della risata

John Morreall – traduzione di Edoardo Datteri – Sironi Editore – 2011 – 270 pagg

Filosofia dell'umorismo

6 Novembre 2012 | di Arduino Mancini Creatività e innovazione - Felicità e saggezza

Ridere rappresenta un’esperienza positiva e appagante.

La risata ci fa sentire bene perché in situazioni difficili, ci offre l’occasione per prendere una distanza emotiva da ciò che accade, cogliendone una struttura che ci permette di percepirle come divertenti piuttosto che tragiche.

Un esempio?

La famosa citazione di Oscar Wilde, il quali in punto di morte pronunciò queste parole:

Questa carta da parati è atroce. Uno di noi due se ne deve andare

Ma cerchiamo di entrare nel vivo della scheda del libro ponendoci alcune domande:

  • Perché ridiamo?
  • Che cosa ci fa ridere?
  • Quali sono le caratteristiche delle situazioni che ci fanno (sorri)dere?

Per poter rispondere dobbiamo entrare nel significato di due parole chiave: umorismo e riso.

Le situazioni che troviamo divertenti sono quelle caratterizzate da un certo grado di umorismo, cioè la capacità di cogliere, rappresentare e comunicare gli aspetti curiosi, ridicoli, divertenti e perfino grotteschi delle situazioni; aspetti che ci portano a (sor)riderne con ironia ma anche con comprensione, indulgenza e simpatia umana.

Il riso invece è generato da situazioni umoristiche e ne è una diretta conseguenza; è un’espressione più o meno intensa e rumorosa di allegria e/o euforia che causa un cambiamento nella respirazione, nell’espressione facciale e spesso nella postura della persona.

Quali è la forza dell’umorismo?

Una situazione umoristica può essere rappresentata da un episodio, un’immagine o un’esperienza che ci colgono di sorpresa, perché si rivelano incoerenti con ciò che riconosciamo come ordinario.

L’umorismo ha grande dimestichezza con l’uso delle parole: le deforma, ne cambia la logica, le decontestualizza per creare situazioni inattese o semplicemente aiutare a cogliere aspetti della realtà precedentemente ignorati.

L’autore esamina le caratteristiche dell’umorismo, la sua natura e i segnali attraverso i quali si manifesta. E ci aiuta a:

  • capire che cosa ci fa ridere e per quale ragione;
  • comprendere la nostra naturale inclinazione alla risata e i suoi effetti sul benessere psicologico;
  • distinguere le emozioni che genera dalle altre;
  • comprendere il sottile legame fra commedia e tragedia, mondi opposti eppure intimamente legati;
  • cogliere gli aspetti caratterizzanti l’umorismo e il riso, quest’ultimo troppo spesso bistrattato da ambiti di pensiero “seri”, quali la religione e la filosofia;
  • capire come l’umorismo si sia manifestato nei primi esseri umani e come si sia successivamente sviluppato.

Se vuoi approfondire gli aspetti storici, letterari e sociologici del tema troverai in quest’opera una interessante bibliografica.

Ciò che John Morreall sottintende, senza parlarne esplicitamente, è che alla base dell’umorismo troviamo la flessibilità cognitiva, quella competenza complessa di cui si avvale chi agisce con successo nel problem solving, nei processi creativi e nell’innovazione; perché il libro costituisce una vera e propria guida alla “costruzione” dell’umorismo, presentando tecniche di pensiero che consentono di formulare un’interpretazione nuova della realtà, cogliendone una struttura in precedenza sconosciuta e affrontandola in modo non convenzionale.

Proprio per questo raccomando la lettura del libro a quanti in azienda si occupano a vario titolo di processi di innovazione o di gestione del cambiamento, perché potranno giovarsene nella gestione quotidiana.

Dimenticavo!

Sei uno di quelli/e ai/alle quali ogni tanto sfugge la risata inopportuna? Sì, insomma, quella che ti può sfuggire davanti a chi dice una fesseria, o peggio davanti al tuo capo.

Se non sai gestire situazioni del genere, il libro ti aiuterà a superarle (capitolo 5): ma sono certo che tu sappia benissimo come gestire queste situazioni.

Sbaglio?

Prima di leggere l’indice dai un’occhiata a questo breve video, nel quale John Morreall presenta il suo libro.

 

 

Buona lettura!

 

Indice

PREFAZIONE

INTRODUZIONE

  1. NON C’È NIENTE DA RIDERE
    • Il rifiuto dell’umorismo e le teorie sull’umorismo nella tradizione filosofica
    • Umorismo, anarchia e aggressività
    • La teoria della superiorità: l’umorismo come comportamento antisociale
    • La teoria dell’incongruenza: umorismo e irrazionalità
    • La teoria del sollievo: l’umorismo come valvola di sfogo
    • L’opinione di minoranza di Aristotele e Tommaso d’Aquino: l’umorismo come rilassamento giocoso
    • La teoria del rilassamento di Robert Latta
  2. O COMBATTI O SCAPPI (OPPURE RIDI)
    • La psicologia dell’umorismo
    • Umorismo e distacco
    • L’umorismo come gioco
    • Il riso come segnale di gioco
  3. DA LUCY L’AUSTRALOPITECA A LUCY DEI PEANUTS
    • Evoluzione dell’umorismo
    • In principio fu il riso
    • Lo schema base dell’umorismo: slittamento cognitivo, divertimento, risata
    • Il valore dell’ilarità
  4. IL SORRISO DI MONNA LISA
    • L’estetica dell’umorismo
    • L’umorismo come esperienza estetica
    • Umorismo e altri modi di godere degli slittamenti cognitivi
    • Tragedia versus commedia: meglio pesante o leggero?
    • Oltre le barzellette: umorismo spontaneo versus umorismo preconfezionato
  5. RIDERE AL MOMENTO SBAGLIATO
    • L’etica negativa dell’umorismo
    • Otto classiche obiezioni morali
    • I limiti delle attuali etiche dell’umorismo
    • Un approccio più inclusivo: l’etica del disimpegno
    • Irresponsabilità
    • Impassibilità
    • Pregiudizio
  6. FARSI UNA BELLA RISATA
    • L’etica positiva dell’umorismo
    • L’umorismo eie virtù dell’intelletto
    • L’umorismo e le virtù morali
    • L’umorismo e il Terzo Reich
  7. HOMO SAPIENS E HOMO RIDENS
    • Filosofia e commedia
    • È stato Socrate il primo comico?
    • L’umorismo e gli esistenzialisti
    • II Buddha ridente
  8. IL BICCHIERE MEZZO VUOTO E MEZZO PIENO
    • La saggezza del comico

BIBLIOGRAFIA

INDICE ANALITICO

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