Un approccio integrato alla gestione dei rischi aziendali

Alberto Floreani - Etas - 2005 - 272 pagg

Introduzione al risk management

2 Gennaio 2011 | di Arduino Mancini Management Strategia Organizzazione - Rischio e dintorni

L’Enterprise Risk Management (ERM) è un approccio, globale e integrato, alla gestione dei rischi d’impresa, secondo cui è possibile prendere decisioni sui rischi in base a criteri razionali e quantitativi.

La crescente diffusione dell’ERM è dovuta a numerosi fattori. In primo luogo vi è la consapevolezza che ai rischi finanziari e assicurativi tradizionali si aggiungono nuovi elementi di vulnerabilità (ad esempio aggressioni commerciali da parte delle imprese dei paesi emergenti, terrorismo internazionale, sicurezza dei dati e dei sistemi informatici) che richiedono nuovi strumenti di trattamento.

Vi è poi l’esigenza di comunicare ai portatori di interesse che i rischi d’impresa sono adeguatamente individuati, monitorati e trattati, al fine di assicurare continuità alle attività aziendali e contribuendo così al processo di creazione e diffusione di valore.

Infine, ma non ultimo, l’ERM fornisce un nuova visione con la quale è possibile affrontare il futuro e l’incertezza, passando da un approccio passivo e/o fatalistico a uno proattivo, consapevole e razionale.

Perfettamente fruibile anche da coloro che non hanno conoscenze statistico-matematiche avanzate, il volume illustra gli elementi fondamentali dell’Enterprise Risk Management facendo ampiamente ricorso a casi ed esempi numerici.

 

INDICE

CAPITOLO 1 – I rischi aziendali e la loro misurazione

1.1 I RISCHI AZIENDALI D’IMPRESA E NOZIONI ALTERNATIVE DI RISCHIO                                                                                                            

1.1.1 I rischi aziendali: nozione e caratteristiche                                                                                                                                                                     

1.1.2 Le nozioni alternative di rischio                                                                                                                                                     

1.2 RAPPRESENTAZIONE QUANTITATIVA: VARIABILI ALEATORIE, VALORE ATTESO E MISURE
1.2.1 La nozione di variabile aleatoria aziendale
1.2.2 II valore atteso e le sue proprietà
1.2.3 Lo scarto quadratico medio
1.2.4 La subadditività dello scarto quadratico medio e la diversificazione dei rischi
1.2.5 Le variabili aleatorie continue e la distribuzione normale
1.2.6 La perdita massima potenziale
1.2.7 L’asimmetria
1.2.8 Rappresentazione di variabile aleatoria, valutazione dei rischi e creazione di valore

1.3 I RISCHI INCREMENTALI

1.4 NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 2 – La classificazione dei rischi aziendali

2.1 RISCHIO E INCERTEZZA

2.2 RISCHI ESTERNI E RISCHI INTERNI

2.3 RISCHI SISTEMATICI E RISCHI DIVERSIFICABILI
2.3.1 I rischi sistematici
2.3.2 I rischi diversificabili
2.3.3 Esempi di componente sistematica e diversifìcabile
2.3.4 L’additività dei rischi sistematici
2.3.5 L’atteggiamento degli individui nei confronti dei rischi sistematici e diversificabili
2.3.6 La misurazione dei rischi sistematici e diversificabili: cenni e rinvio

2.4 I RISCHI SPECULATIVI E I RISCHI PURI
2.4.1 I rischi ad asimmetria positiva

2.5 I RISCHI D’IMPRESA
2.5.1 I rischi di business
2.5.2 I rischi derivati
2.5.3 I rischi puri
2.5.4 L’impatto dei rischi sull’impresa

2.6 NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 3 – II risk management

3.1 II RISK MANAGEMENT
3.1.1 II processo di risk management
3.1.2 Gli obiettivi strategici dell’istituto e di risk management
3.1.3 II risk assessment
3.1.4 II risk reporting
3.1.5 II risk treatment
3.1.6 II monitoring

3.2 GLI APPROCCI ALTERNATIVI AL RISK MANAGEMENT
3.2.1 L’enterprise risk management
3.2.2 II project risk management
3.2.3 II risk management tradizionale
3.2.4 II fìnancial risk management
3.2.5 II risk control

3.3 LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DEL PROCESSO DI RISK MANAGEMENT
3.3.1 Le funzioni aziendali coinvolte nel processo di risk management
3.3.2 II risk management nelle imprese di piccole e medie dimensioni

3.4 NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 4 – II risk assessment. L’identificazione dei rischi aziendali

4.1 L’IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI AZIENDALI
4.1.1 La mappatura dei rischi puri
4.1.2 La descrizione dei rischi

4.2 CENNI ALLE PRINCIPALI TECNICHE DI SUPPORTO ALL’IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI
4.2.1 L’analisi dell’esperienza passata
4.2.2 La prompt list
4.2.3 L’analisi della documentazione tecnica e/o contabile
4.2.4 Le interviste
4.2.5 II brainstorming

4.3 INDIVIDUAZIONE DEI PRINCIPALI RISCHI AZIENDALI ATTRAVERSO L’ANALISI DELLE INFORMAZIONI CONTABILI
4.3.1 La situazione economica e patrimoniale delle imprese non finanziarie
4.3.2 I principali rischi che emergono dall’analisi della situazione economica e patrimoniale di un’impresa non finanziaria

4.4 NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 5 – II risk assessment. La stima dei rischi aziendali

5.1 LE TECNICHE DI STIMA DEL RISCHIO
5.1.1 La scelta della tecnica di stima da utilizzare
5.1.2 I benefici economici delle tecniche quantitative

5.2 STIMA QUALITATIVA DEI RISCHI PURI CON MATRICE PROBABILITÀ-IMPATTO
5.2.1 La tecnica probabilità-impatto
5.2.2 I limiti della tecnica probabilità-impatto

5.3 STIMA SEMIQUANTITATIVA DEI RISCHI PURI CON MATRICE PROBABILITÀ-IMPATTO
5.3.1 La stima semiquantitativa e il coefficiente di severità
5.3.2 I limiti delle tecniche semiquantitative
5.3.3 Le tecniche qualitative e semiquantitative come strumento di comunicazione

5.4 INTRODUZIONE ALLA STIMA QUANTITATIVA DEI RISCHI AZIENDALI
5.4.1 Obiettivi della stima quantitativa
5.4.2 II processo di stima quantitativa
5.4.3  Alcune esemplificazioni grafiche

5.5 NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 6  – La valutazione dei rischi

6.1 INTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
6.1.1 La valutazione del rischio
6.1.2 Stima quantitativa, valutazione quantitativa e criteri decisionali razionali
6.2 IL CRITERIO RAZIONALE NEOCLASSICO
6.2.1 La stima dei flussi aleatori incrementali originati dalla decisione
6.2.2 La rappresentazione analitica dei flussi incrementali
6.2.3 La determinazione del fair value
6.2.4 Gli effetti delle imperfezioni
6.3 DECISIONI DI RISK MANAGEMENT: LA CREAZIONE DI VALORE AZIENDALE
6.4 CRITERIO DELL’UTILITÀ ATTESA E CRITERIO RAZIONALE NEOCLASSICO
6.4.1 II criterio dell’utilità attesa
6.4.2 Le critiche al criterio razionale neoclassico
6.5 IMPERFEZIONI E MOTIVAZIONI AL RISK MANAGEMENT
6.5.1 Le imperfezioni sfavorevoli alle decisioni di risk management
6.5.2 Le imperfezioni favorevoli alle decisioni di risk management
6.5.3 Le imperfezioni che influenzano la convenienza a introdurre il risk management
6.6 NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 7 – Le modalità di gestione dei rischi

7.1 LE MODALITÀ DI GESTIONE EX ANTE
7.1.1 La non assunzione
7.1.2 La prevenzione e la protezione
7.1.3 La diversificazione
7.1.4  La copertura
7.1.5  Ritenzione, grado di assorbimento del capitale di rischio e politiche di accantonamento

7.2 MONITORAGGIO DELL’ESPOSIZIONE E DELL’ANDAMENTO DEI RISCHI
7.2.1 II controllo dell’esposizione al rischio
7.2.2 II controllo dell’andamento dei rischi

7.3 LE MODALITÀ DI GESTIONE EX POST
7.3.1 Le misure di contenimento e di riduzione del danno
7.3.2 I piani di finanziamento

7.4 CENNI AL BUSINESS CONTINUITY MANAGEMENT E AL CRISIS MANAGEMENT
7.4.1 II business continuity management
7.4.2 II crisis management

7.5 LA CLASSIFICAZIONE DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA
7.5.1 I mercati in cui si negoziano le coperture e le tipologie di rischio coperte
7.5.2 Obiettivi di copertura
7.5.3  Gli strumenti di copertura
7.5.4  La variabile obiettivo e la frequenza delle negoziazioni

7.6      NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 8 – Il  trattamento di diversi rischi d’impresa

8.1 I RISCHI STRATEGICI
8.1.1 I rischi strategici e il comportamento proattivo
8.1.2 I rischi strategici, loro valutazione e decisioni di risk management
8.1.3 La decisione di realizzare il processo di risk management

8.2 I RISCHI OPERATIVI, IL RISCHIO DI VOLUME E LA LEVA OPERATIVA
8.2.1 I rischi operativi
8.2.2 II rischio di volume e introduzione alla leva operativa e alla sua gestione

8.3 I RISCHI FINANZIARI
8.3.1 Gestione attiva, gestione passiva e risk management

8.4 I RISCHI PURI
8.4.1 Le caratteristiche dei rischi puri
8.4.2 Le decisioni di prevenzione e protezione
8.4.3 Le decisioni di copertura tramite assicurazione

8.5 NOTE BIBLIOGRAFICHE

CAPITOLO 9 – II risk management nelle organizzazioni non lucrative

9.1 RISK MANAGEMENT NELLE ORGANIZZAZIONI NO PROFIT: DIFFERENZE CON L’ERM
9.1.1 La rilevanza della componente aziendale e gli obiettivi delle organizzazioni
9.1.2 II processo di risk management e le modalità di trattamento del rischio
9.1.3 La diffusione della cultura di risk management nelle organizzazioni non lucrative
9.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI IN PRESENZA DI OBIETTIVI MULTIPLI: ANALISI COSTI-BENEFICI E COST EFFECTIVENESS ANALYSIS
9.3 CENNI SUL RISK MANAGEMENT DEGLI ISTITUTI SANITARI
9.3.1 Clinical risk management e risk management aziendale negli istituti sanitari
9.3.2 Obiettivi del risk management sanitario, criteri valutativi e trattamento

9.4      NOTE BIBLIOGRAFICHE

Riferimenti bibliografici

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