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Scegliere un coach? Come acquistare un paio di scarpe nuove

3 Marzo 2008 | di Arduino Mancini Vuoi scoprire il coaching?

Il coaching può essere definito come la disciplina attraverso la quale un insegnante (coach o allenatore se preferite) sostiene lo sforzo di una persona o di un’organizzazione in una fase di apprendimento o di miglioramento della performance finalizzata al raggiungimento di obiettivi specifici.

Di coaching parlava anche Socrate, cha paragonava l’arte maieutica a quella della levatrice: come la levatrice il filosofo ateniese intendeva “estrarre” dall’allievo pensieri assolutamente personali, al contrario di quanti volevano imporre le proprie vedute con la retorica e l’arte della persuasione.

Nei tempi recenti il coaching nasce in ambito sportivo: l’allenatore è colui che guida l’atleta o una squadra al raggiungimento di un risultato. Successivamente l’allenatore si è spostato in azienda, negli Stati Uniti, dove è riuscito a sviluppare un business di poco inferiore a 10 miliardi di dollari: non essendo Socrate così popolare negli USA, l’allenatore si è identificato come “coach” invece che come “levatrice”.
Anche in Italia i coach si sono moltiplicati (chiedere a Google per credere), con un’offerta non sempre cristallina. Il coach può quindi avere un ruolo importante nello sviluppo del sapere, influenzando le prestazioni individuali e dell’organizzazione intera: facile comprenderne lo sviluppo.
In fondo alla pagina, forse annoiati dalla lettura, vi starete chiedendo: come si fa a scegliere un coach?

La risposta non è immediata ma un utile suggerimento può essere utile in questo contesto. Quando siete di fronte ad una persona che si propone come vostro allenatore (o, se preferite, levatrice) chiudete gli occhi e pensate a lui/lei come ad un paio di scarpe nuove: se non lo calzate perfettamente riponetelo sullo scaffale.

Ti sembra sensato?

 

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