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Ecco un breve passo tratto da un libro di Seneca che potrà aiutarti

Hai una strategia per gestire la rabbia?

13 Aprile 2018 | di Arduino Mancini Costruisci la tua resilienza

A chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di avere anche solo la sensazione di cadere in preda alla rabbia e perdere il controllo?

Ecco un bellissimo passo, tratto dal libro L’ira di Lucio Anneo Seneca, che ne descrive gli effetti.

Leggiamolo insieme.

La più attendibile prova di grandezza la fornisci quando non può accadere nulla che ti tocchi.

La parte dell’universo più alta, più armoniosa e vicina alle stelle non si addensa in nubi, non si scatena in tempeste, non si agita in vortice; è esente da ogni disordine: sono le zone più basse che vengono colpite dai fulmini.

Allo stesso modo l’animo eccelso, sempre sereno e assegnato a un posto di guardia tranquillo, calcando sotto i piedi tutte le cause dell’ira è equilibrato, rispettabile e ordinato; nessuna di queste qualità troverai nella persona adirata.

Infatti, chi è in preda al dolore e alla follia perde innanzi tutto il rispetto.

Chi è sconvolto dalla passione e si avventa contro qualcuno perde quanto di rispettabile aveva in sé.

Chi è agitato non tiene conto del numero e della graduatoria dei doveri, non frena la lingua, non controlla nessuna parte del corpo, non può trattenersi una volta che si è lasciato andare.

Beh, perdere il controllo non è una cosa né bella né conveniente.

Per convincerci dell’opportunità di mantenere il controllo e di non fare fesserie, Seneca fa leva sull’amor proprio e sull’equilibrio interiore; e mentre il primo è certo piuttosto diffuso il secondo è merce rara, difficile da costruire almeno quanto l’autocontrollo.

Come riuscire ad evitare di cadere preda di una rabbia incontrollata, e commettere azioni delle quali finiremmo per pentirci?

Ci ho pensato per un po’ e mi sono dato una risposta.

Avrai notato che l’ira tende ad esplodere in situazioni in cui siamo in grado di prevalere: abbiamo un’arma, siamo dotati di superiore forza fisica o semplicemente la persona contro la quale liberiamo l’adrenalina non è in grado di difendersi.

Qualche esempio?

Se stai pensando di aggredire una donna, pensa che potrebbe essere in possesso di uno spray al peperoncino, oppure essere un’esperta di arti marziali.

Oppure, se sei in auto e ti viene da inveire contro l’auto che ti ha tagliato la coda, pensa che la persona alla guida potrebbe essere avere una reazione violenta, smisurata, e non limitarsi a urlarti contro le sue (non) ragioni.

Insomma, se prima di scatenare la tua rabbia comincerai a pensare che nello scontro potresti avere la peggio è molto probabile che i tuoi bollori troveranno pace.

Tu hai una strategia diversa?

Per approfondire il tema scopri i miei corsi su come sviluppare la resilienza.

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