{"id":11695,"date":"2008-03-21T00:00:00","date_gmt":"2008-03-20T23:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2008\/03\/lamministratore-delegato-acquista-una-casa-lussuosa-vendete-il-titolo\/"},"modified":"2019-01-11T00:05:09","modified_gmt":"2019-01-10T23:05:09","slug":"lamministratore-delegato-acquista-una-casa-lussuosa-vendete-il-titolo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2008\/03\/lamministratore-delegato-acquista-una-casa-lussuosa-vendete-il-titolo\/","title":{"rendered":"L'amministratore delegato acquista una casa lussuosa? Vendete il titolo!"},"content":{"rendered":"
Questo il consiglio di Crocker Liu, professore alla Arizona State University, e di David Yermack, suo collega alla New York University.<\/p>\n
In una ricerca del 2006 circa gli acquisti immobiliari da parte di amministratori delegati delle societ\u00e0 appartenenti allo S&P 500, quotate a Wall Street, Liu e Yermack hanno rilevato una correlazione fra investimenti immobiliari dei CEO e performance di borsa delle societ\u00e0 interessate.<\/p>\n
I titoli di societ\u00e0 guidate da chi ha acquistato case di valore superiore alla media (3,9 milioni di dollari) degli acquisti effettuati dagli amministratori delegati hanno avuto, nei 12 mesi successivi alla rilevazione (fine 2004), una performance media dello 0,27%.<\/p>\n
Quelli delle societ\u00e0 guidate da chi ha comprato case di valore inferiore alla media hanno invece segnato incrementi dell’8,7%. In particolare, i 23 CEO che hanno comprato residenze di particolare pregio sono quelli le cui societ\u00e0 hanno sub\u00ecto arretramenti medi dell’1,5% nei 12 mesi successivi.<\/p>\n
Sorprendente? Non troppo, secondo gli Autori. I quali affermano che molti CEO reperirebbero la liquidit\u00e0 necessaria vendendo azioni della societ\u00e0 che guidano. Perch\u00e9 l’investitore deve tenere un titolo quando il CEO lo vende?<\/p>\n
Inoltre, l’acquisto di una casa di particolare pregio sarebbe legato alla sicurezza del mantenimento dell’incarico: sicurezza che non sembra rappresentare per gli azionisti una garanzia di remunerazione.<\/p>\n
Cerchiamo ora di ampliare la prospettiva.<\/p>\n
Come per i prodotti finanziari “le performance passate non sono garanzia di rendimenti futuri”. Saggia regola, perfettamente valida anche per i manager, e proprio per i manager spesso trascurata.<\/p>\n
Inoltre, la motivazione non pu\u00f2 esaurirsi nel pacchetto retributivo. Quando questo accade, “beccato” il malloppo il manager si siede, e la gestione \u00e8 priva di stimoli.<\/p>\n
I dati di Liu e Yermack sono interessanti ma non esaustivi, perch\u00e9 l’analisi richiede l’esame di altri fattori, quali l’ansia che coglie chi cerca disperatamente un candidato “buono”.<\/p>\n
Ad esempio, mi \u00e8 accaduto di assistere a casi nei quali il desiderio di “portare a bordo” un manager vincente ha generato una insufficiente verifica di reali (e molteplici) motivazioni, e di vedere la retribuzione come leva di pi\u00f9 facile e diretto utilizzo. Raccogliendo frutti non sempre coerenti con le attese.<\/p>\n
In conclusione, come deve essere il CEO che guida l’azienda per la quale lavorate?<\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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