{"id":11963,"date":"2009-05-06T00:00:00","date_gmt":"2009-05-05T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2009\/05\/il-manager-post-recessione\/"},"modified":"2018-07-26T18:04:30","modified_gmt":"2018-07-26T16:04:30","slug":"il-manager-post-recessione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2009\/05\/il-manager-post-recessione\/","title":{"rendered":"Il manager post recessione"},"content":{"rendered":"
\nLa stampa, italiana e internazionale, sta molto scrivendo circa il cambiamento di atteggiamento del manager di fronte al lavoro alla luce del difficile momento dell\u2019economia.<\/p>\n
Ho provato a fare una sintesi di opinioni che mi sono sembrate sensate e autorevoli, senza dimenticare quello che vivo e vedo giorno per giorno.<\/p>\n
I manager hanno paura<\/span> I manager sono diventati restii a cambiare azienda<\/span> I manager che lavorano in aziende \u201cprotette\u201d soffrono pi\u00f9 degli altri <\/span> Meglio i manager \u201cvaccinati\u201d<\/span> I rischi per imprenditori e azionisti<\/span> Quale manager sopravviver\u00e0?<\/span> 1. Preparazione tecnica inossidabile<\/span>
\nRapimenti, minacce, insulti pubblici e privati li fanno sentire bersagli in balia degli eventi che rischiano di non riuscire pi\u00f9 a controllare. Si sentono delegittimati e socialmente retrocessi, con una fiducia in s\u00e9 diminuita rispetto al passato. Ieri invidiati per i privilegi oggi passati alla gogna perch\u00e9 considerati responsabili di una specifica decisione, spesso localizzata, che fa scattare la rivolta sociale.<\/p>\n
\nSe vivono situazioni relativamente tranquille all\u2019interno delle attuali organizzazioni sono pi\u00f9 cauti che in passato a cambiare: sanno cosa lasciano, non cosa possono trovare.<\/p>\n
\nIn Italia pi\u00f9 che all’estero, e specie nelle aziende che raramente si sono confrontate con il mercato, la recessione sta accelerando il processo di sgretolamento dei simboli esteriori del potere aziendale. Archiviato il prestigio, emerge la consapevolezza di trovarsi a ricoprire un ruolo che ha contenuti meno sostanziali di quanto si credesse. \u00c8 ci\u00f2 che succede soprattutto a chi, nel profondo, non si sente artefice del proprio successo.<\/p>\n
\nChi , durante la propria carriera, \u00e8 gi\u00e0 passato attraverso momenti difficili e ha saputo uscirne, oggi \u00e8 pi\u00f9 incline a cogliere le opportunit\u00e0 che la crisi offre. I manager preparati sono consci della situazione, hanno fiducia in s\u00e9 e sanno di poter contare sul proprio spirito d\u2019iniziativa per sconfiggere la paura e cogliere le opportunit\u00e0.<\/p>\n
\nSono rilevanti. La paura tende a paralizzare i dirigenti, le decisioni sono congelate, si pensa ai problemi di oggi e non alle opportunit\u00e0 di domani. Una situazione che va affrontata senza pensarci, perch\u00e9 domani potrebbe essere tardi.<\/p>\n
\nSembrerebbe essere di fronte all\u2019era glaciale del management, una vera e propria selezione naturale. Dalla quale dovrebbero emergere persone in possesso di alcune caratteristiche essenziali:<\/p>\n
\n2. Coraggio<\/span>
\n3. Agire etico<\/span>
\n4. Adattabilit\u00e0 al cambiamento<\/span><\/p>\n