information provider<\/span> che dir si voglia.<\/p>\nIl convegno veniva in un momento nel quale Internet cominciava a far sentire la pressione sui prezzi dei servizi e a erodere i margini.<\/p>\n
Una situazione complicata, nella quale i pi\u00f9 (incluso il sottoscritto) avevano poche idee e ben confuse.<\/p>\n
Uno dei primi relatori era un dirigente della Reuters, al tempo la prima agenzia di notizie al mondo, per la quale avevo lavorato per quasi 10 anni.<\/p>\n
Il manager sostenne che la lentezza del trasferimento delle informazioni via web rappresentava per Reuters, in quel momento, un elemento di sviluppo, poich\u00e9 i mercati finanziari non potevano tollerare alcun ritardo nel trasferimento di notizie e quotazioni. E continuavano a preferire il tempo reale che la linea terrestre assicurava.<\/p>\n
“Thank you Internet”, afferm\u00f2 in modo teatrale fra la sorpresa generale.<\/p>\n
Dato l’enorme prestigio della Reuters, a cena la discussione si orient\u00f2 proprio sull’intervento del mio ex collega.<\/p>\n
La posizione del relatore, peraltro, rifletteva la visione del top management di Reuters, che continu\u00f2 a sottovalutare il fenomeno per un tempo sufficientemente lungo a generare all’azienda enormi difficolt\u00e0.<\/p>\n
Persa la leadership del mercato, qualche anno fa Reuters \u00e8 stata acquisita da Thomson per dar vita a Thomson Reuters.<\/p>\n
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Quando la resistenza al cambiamento pu\u00f2 rivelarsi fatale<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n