{"id":12990,"date":"2012-03-06T00:00:00","date_gmt":"2012-03-05T23:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2012\/03\/14-stratagemma-additare-il-gelso-ma-maledire-la-sofora\/"},"modified":"2019-05-03T11:38:31","modified_gmt":"2019-05-03T09:38:31","slug":"14-stratagemma-additare-il-gelso-ma-maledire-la-sofora","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2012\/03\/14-stratagemma-additare-il-gelso-ma-maledire-la-sofora\/","title":{"rendered":"14\u00b0 Stratagemma - Additare il gelso ma maledire la sofora"},"content":{"rendered":"

\"\"La spiegazione<\/strong><\/span><\/p>\n

Stratagemma fra i pi\u00f9 complessi, \u00e8 prevalentemente declinato in due mod<\/strong>i, molto diversi fra loro.<\/p>\n

Prima di tutto in guerra<\/strong>, dove il comandante deve sfruttare l’esercito come un corpo unico e sono indispensabili unit\u00e0 d\u2019intenti e d’azione, che si realizzano solo con una rigida disciplina e con l’obbedienza al comandante in ogni azione.<\/p>\n

\u00a0\u201cAdditare il gelso ma maledire la <\/strong>sofora<\/a>\u201d \u00e8 uno stratagemma che contempla solo la durezza e la severit\u00e0<\/strong> e che trascura la cedevolezza e la comprensione: ha il senso di tenere in pugno i sottoposti e instaurare una rigida disciplina<\/strong> con il sistema di \u00abuccidere il pollo per spaventare il cane \u00bb, cio\u00e8 con la decimazione<\/a>.<\/p>\n

<\/p>\n

Il secondo impiego<\/strong> dello stratagemma pu\u00f2 essere definito come \u201cparlare a nuora perch\u00e9 suocera intenda<\/strong>\u201d; esso trova applicazione nel feedback di comunicazione<\/a>, quando dobbiamo impiegare cautela<\/strong> nel dare una valutazione dell\u2019operato delle persone<\/strong> che occupano una posizione gerarchicamente superiore o di potere<\/strong>, oppure dare indicazioni che potrebbero essere percepite come minacciose.<\/p>\n

La storia<\/span><\/strong><\/p>\n

Al tempo delle \u00abPrimavere e Autunni<\/a>\u00bb, Meng il nano, apprezzato attore di teatro alto non pi\u00f9 di qualche spanna, divenne uno dei favoriti di Zhuang, il re di Chu.<\/p>\n

A quel tempo, il saggio ministro Sun Shu’ao era defunto da poco, e il re di Chu era tristissimo<\/strong>.<\/p>\n

Un giorno, Meng incontr\u00f2 fuori le mura Sun An, il figlio di Sun Shu’a<\/strong>o, che tagliava la legna sul monte<\/strong>. Gli chiese come mai tagliasse la legna, e seppe cos\u00ec che il padre era morto povero in canna e lui, il figlio, era costretto a fare il boscaiolo.<\/p>\n

Al ritorno, Meng indoss\u00f2 il vestito che Sun Shu’ao preferiva tra tutti, si allen\u00f2 un po’ a rifarne le movenze e poi si rec\u00f2 a banchetto dal re di Chu, in tutto simile al defunto.<\/p>\n

Da lontano, il re di Chu lo prese per Sun Shu’ao redivivo<\/strong> e si alz\u00f2 per andargli incontro, ma, giunto che fu un po’ pi\u00f9 vicino, riconobbe il nano. In ricordo del suo saggio ministro, pens\u00f2 allora di nominare primo ministro Meng<\/strong>:<\/p>\n

\u201cAndrai bene lo stesso, anche se sei falso!\u201d<\/p>\n

\u201cPermettimi, ti prego, di discuterne prima con mia moglie\u201d, ribatt\u00e9 il nano.<\/p>\n

L’indomani, torn\u00f2 a riferire al re che la moglie non gli permetteva di fare il primo ministro<\/strong>: \u00abSun Shu’ao \u00e8 stato primo ministro per una decina d’anni\u00bb, gli aveva detto e ripetuto, \u00abe non ha potuto mettere da parte neppure un centesimo; dopo che \u00e8 morto, il figlio ha dovuto andare per monti a fare il taglialegna, per vivere. Non vorrai farci morire di fame anche tu?\u00bb<\/p>\n

A queste parole, il re di Chu comprese d’improvviso e ordin\u00f2 subito di accogliere a corte Sun An e di dargli in feudo delle terre<\/strong>, perch\u00e9 non passasse pi\u00f9 giorni tanto duri.<\/p>\n

Il commento<\/strong><\/span><\/p>\n

L\u2019applicazione dello stratagemma in ambito militare<\/strong> o in occasione di conflitto<\/strong> \u00e8 chiara: il comandante tende a usare ogni mezzo, anche la violenza, per mantenere unito l\u2019esercito.<\/p>\n

L’esercito dell’antica Roma considerava il fatto di rimanere indietro durante un attacco un’offesa capitale.<\/strong> Mentre l’esercito avanzava lungo una stessa linea, qualunque soldato che avesse visto il vicino rimanere indietro aveva l’ordine di ucciderlo immediatamente. Per dare credibilit\u00e0 a questo ordine, anche il non uccidere un disertore era considerata un’offesa capitale<\/strong>.<\/p>\n

Nelle organizzazioni vediamo la necessit\u00e0 di particolare motivazione e unit\u00e0 d\u2019intenti in diverse situazioni<\/strong>. Eccone alcune, senza pretesa di esaurire il tema:<\/p>\n