![\"\"](\"https:\/\/www.tibicon.net\/wp-content\/uploads\/2018\/07\/i-36-stratagemmi17.jpg\" "\\"i")
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Approfitto di questo stratagemma per raccontarti una storia estremamente istruttiva.<\/p>\n
Spiegazione<\/span><\/strong><\/p>\n Lo stratagemma consiste nell\u2019indebolire il (o gli) avversari togliendo loro forza, disperdendo le sue energie o sottraendogli risorse, perch\u00e9 un comandante intelligente non sa soltanto usare bene le proprie forze, ma sa anche spostare e disperdere quelle nemiche.<\/p>\n Le battaglie dell’antichit\u00e0 si combattevano su pi\u00f9 fronti e gli schieramenti si disponevano lungo i punti cardinali. La disposizione \u201corizzonte celeste\u201d, a testa e coda opposti, prendeva il nome di \u201ctrave di colmo\u201d (o capriata<\/a>) dello schieramento: il \u201cperno terrestre\u201d, che traversava il centro, era propriamente definito \u201cpilastro dello schieramento\u201d.<\/p>\n In generale, sulla trave e sul pilastro si disponeva il grosso delle forze; cos\u00ec, osservando lo spiegamento avversario, si poteva scoprire la dislocazione delle forze principali del nemico.<\/p>\n Lo stratagemma adottato nelle guerre di posizione consisteva nel \u00ablevare la trave per togliere il pilastro\u00bb.<\/p>\n Ha ancora validit\u00e0 questo stratagemma?<\/p>\n <\/p>\n Anche se oggi le battaglie di posizione non hanno pi\u00f9 luogo, le tattiche previste dallo stratagemma sono ancora piuttosto nei conflitti confusi (dove possiamo trovare \u201ctutti contro tutti\u201d) e dove si intende conquistare il controllo politico\/economico o comunque posizioni di potere.<\/p>\n La storia<\/span><\/strong><\/p>\n L’episodio si svolge nel 200 d.C., al tempo delle lotte fra i generali pretendenti al trono imperiale nella fase di anarchia che segu\u00ec la rivolta dei \u00abTurbanti Gialli<\/a>\u00bb, alla fine della dinastia Han<\/a>.<\/p>\n Nel 200 d.C., Yuan e Cao si affrontarono a Guandu. Yuan Shao invi\u00f2 i generali Guo Tu e Yan Liang alla testa di un esercito all’assalto dei distretti orientali di Cao Cao.<\/p>\n Essi accerchiarono Liu Yan, generale di Cao Cao responsabile della difesa, a Baima. Contemporaneamente, Yuan Shao conduceva personalmente l’esercito su Liyang, con l’intento di passare il Fiume Giallo.<\/p>\n Ad aprile, Cao Cao condusse l’esercito a nord, per rompere l’assedio di Baima. Lo stratega Xun Xiu gli diede questo suggerimento:<\/p>\n Adesso l’esercito di Yuan <\/em>\u00e8 in vantaggio, la vittoria dipende dalla capacit\u00e0 di disperderne le forze. Quando sarai giunto a Yanjin, fingi di voler passare il fiume per attaccare la retroguardia di Yuan; egli non potr\u00e0 evitare di distaccare parte delle truppe a occidente ed accettar battaglia;\u00a0 dopo che le avr\u00e0 divise, tu attacca di sorpresa con i reparti leggeri le truppe che assediano Baima: lo coglierai del tutto impreparato.<\/em><\/p>\n Cao Cao segu\u00ec il consiglio di Xun Xiu. Yuan Shao in effetti divise il suo esercito e marci\u00f2 verso ovest, e Cao Cao ne profitt\u00f2 per andare con l’esercito in soccorso di Baima, sconfisse le truppe di Guo e Yan, tagli\u00f2 la testa a Yan Liang e liber\u00f2 Baima dall’assedio.<\/p>\n Il commento<\/strong><\/span><\/p>\n Invece del solito commento oggi ti racconto una storia nella quale questo stratagemma \u00e8 applicato in ben due occasioni dei protagonisti.<\/em><\/p>\n Una societ\u00e0 di servizi ad elevato contenuto tecnologico, di medie dimensioni, aveva maturato un notevole ritardo rispetto ai concorrenti proprio in quella’area che avrebbe dovuto costituire il suo punto di forza: l’innovazione.<\/p>\n Questo si rifletteva sulle quote di mercato e sui conti.<\/p>\n Il vero nodo stava nella ricerca e sviluppo, che godeva di un glorioso passato ma che aveva finito per sedersi sugli allori; persone non pi\u00f9 giovanissime vivacchiavano e difendevano la posizione limitando l’ingresso di nuovo personale (si sa, meglio contenere i costi\u2026) e facendo crescere la coda dei progetti in attesa di realizzazione.<\/p>\n Presidente e amministratore delegato decisero di correre ai ripari prima di essere costretti a portare la questione in consiglio d’amministrazione: incaricarono una societ\u00e0 head hunting di trovare un manager ricco di idee e di energia per dare nuova vita a quello che avrebbe dovuto tornare a essere il settore trainante della societ\u00e0.<\/p>\n Il cacciatore di teste incaricato fece bene il suo mestiere: tre mesi pi\u00f9 tardi sottopose ai due manager una lista di tre candidati che port\u00f2 all’assunzione di Stefanio Inventoni.<\/p>\n Quarantenne, eccellente curriculum, Inventoni si insedi\u00f2 a soli quattro mesi dalla decisione di trovare un dirigente per quella funzione vitale: quasi un record.<\/p>\n L\u2019uomo si mise immediatamente a lavorare di buona lena: fece ripartire i migliori progetti, diede nuova linfa a quelli sui quali l’azienda stava lavorando, ne mise in pista di nuovi.<\/p>\n Dal punto di vista organizzativo egli fu costretto a tagliare un paio di teste, che peraltro bastarono a far capire in giro che il clima era cambiato e che sarebbe stato poco utile continuare a suonare uno spartito che non c’era pi\u00f9.<\/p>\n Ma non tutto filava per il verso giusto.<\/p>\n Le vendite stentavano a ripartire, nonostante l’impulso sulla qualit\u00e0 e il buon numero di novit\u00e0 lanciate, la direzione tecnica mostrava preoccupanti segni di insofferenza e di impreparazione a gestire una mole tanto elevata di novit\u00e0, il call center faceva fatica ad adeguarsi al cambiamento di passo.<\/p>\n I capi delle tre funzioni chiedevano a Inventoni di rallentare e di lasciare al resto dell’azienda il tempo di digerire tutte quelle novit\u00e0: ma chiedere a Stefanio di rallentare era come fermare l’acqua quando il rubinetto \u00e8 saltato.<\/p>\n In una prima fase l’amministratore delegato aveva sostenuto in nuovo manager, ma verso la fine del primo anno stranamente il suo atteggiamento era cambiato; una \u201c radio serva\u201d esterna all’azienda gli aveva riferito una voce secondo la quale che entro un anno lui, Stefanio Inventoni, sarebbe stato nominato direttore generale, prendendo parte delle responsabilit\u00e0 del suo capo.<\/p>\n Insomma, una situazione difficilissima.<\/p>\n Nel primo semestre del secondo anno di lavoro, i conflitti in seno al gruppo dirigente si acuirono: l’amministratore delegato trovava spesso eccellenti ragioni per rivedere al ribasso gli investimenti in ricerca e sviluppo, la direzione tecnica gli chiedeva personale sufficientemente preparato a gestire le innovazioni (ironia della sorte, le stesse persone che erano state un tempo accantonate e che Stefanio aveva rivitalizzato\u2026), il call center chiedeva sistematicamente supporto operativo per la gestione di attivit\u00e0 specifiche e per il training al personale.<\/p>\n Insomma, l’intero gruppo dirigente sembrava coalizzato per \u201c levare la trave e togliere il pilastro<\/em>\u201d.<\/p>\n Inventoni era isolato e cerc\u00f2 appoggio nel presidente; questi fece un \u201cgiro di consultazioni\u201d per capire l’entit\u00e0 del conflitto e chiuse la faccenda con una splendida cena, un bellissimo discorso motivazionale e la raccomandazione a lavorare insieme: da bravi colleghi. Ovviamente ribadendo tutta la fiducia possibile nel lavoro dell’amministratore delegato.<\/p>\n Dopo un mese la situazione era praticamente paralizzata: i progetti principali arrancavano e le vendite pure.<\/p>\n Inventoni, che era giovane ma non completamente stupido, \u00a0comprese che da l\u00ec a pochi mesi l’amministratore delegato sarebbe stato chiamato a dare spiegazioni dell’andamento dei conti e la probabilit\u00e0 che questi indicasse proprio in lui la causa di tutti i problemi era piuttosto alta.<\/p>\n Del resto, era o non era lui il manager di ricerca e sviluppo, quello chiamato a dare una nuova linfa all’azienda? E con quali risultati?<\/p>\n Stefanio decise di dimettersi: pens\u00f2 che sarebbe stata buona cosa lasciare l’azienda prima che si verificasse il peggio, dando al mercato un segnale preciso che, confidava, gli avrebbe probabilmente offerto altre opportunit\u00e0.<\/p>\n Egli in sostanza aveva risposto allo stratagemma dei colleghi con lo stesso stratagemma: aveva levato la trave per togliere il pilastro.<\/p>\n Pochi mesi dopo la presentazione di conti per niente edificanti, il consiglio d’amministrazione decise per un cambiamento radicale nel management dell’azienda.<\/p>\n Tutti i dirigenti furono sostituiti e lo stesso presidente ritenne opportuno lasciare l’incarico e il consiglio di amministrazione.<\/p>\n <\/p>\n Vai alla recensione del libro I 36 stratagemmi<\/a>.<\/p>\n