{"id":13367,"date":"2013-05-27T00:00:00","date_gmt":"2013-05-26T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2013\/05\/il-contro-decalogo-del-project-manager\/"},"modified":"2019-09-11T17:52:31","modified_gmt":"2019-09-11T15:52:31","slug":"il-contro-decalogo-del-project-manager","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2013\/05\/il-contro-decalogo-del-project-manager\/","title":{"rendered":"Il contro-decalogo del project manager"},"content":{"rendered":"
<\/a><\/p>\n Diversi anni fa ho pubblicato una serie di articoli scritti da Enrico Longo<\/a>, un decalogo dal titolo Dieci buone ragioni per NON fare il project manager<\/a>.<\/p>\n Ringrazio ancora Enrico per avermi permesso di ospitare i suoi articoli, accolti dai lettori a volte con divertito interesse, a volte con polemiche anche robuste.<\/p>\n Oggi intendo mantenere una vecchia promessa e pubblicare il contro-decalogo del project manager<\/strong>, una mia risposta puntuale agli articoli di Enrico.<\/p>\n Pronti a cominciare? Ci sei anche tu Enrico? Bene, partiamo!<\/p>\n 1 – Il mestiere del project manager non esiste.<\/a><\/p>\n Il mestiere del project manager<\/a> esiste Enrico, eccome. (Non) lo sanno tutte le organizzazioni che:<\/p>\n Sostieni che \u201cle conoscenze indispensabili a tutti i PM sono leggere, scrivere, parlare, ascoltare<\/em>\u201d e che \u201cmolte cose potrebbero essere fatte meglio se tutti davvero sapessero leggere, scrivere, parlare e ascoltare<\/em>\u201d.<\/p>\n Beh, se la metti su questo piano cosa dobbiamo dire dei consulenti?<\/p>\n 2 – Il project manager \u00e8 un non-esperto in bal\u00eca degli esperti.<\/a><\/p>\n Qui forse possiamo discutere, perch\u00e9 la capacit\u00e0 di parlare con gli esperti da non esperto richiede una buona dose di pensiero critico<\/a>, competenza davvero poco diffusa. E mi duole affermare che non ho evidenza che i PM facciano eccezione.<\/p>\n 3 – Il project manager non d\u00e0 valore aggiunto.<\/a><\/p>\n Il PM non progetta, non vende, non realizza: e questo ti porta ad affermare che non d\u00e0 valore aggiunto. Mettere in fila processi, coordinare gli interventi, verificare i tempi, restare nei limiti di budget previsti sarebbero secondo te attivit\u00e0 senza valore aggiunto? Volevi provocare, lo so…<\/p>\n 4 – Il project manager ha solo colpe e nessun merito.<\/a><\/p>\n Capita che faccia da parafulmine o da capro espiatorio, la nostra \u00e8 la cultura della colpa<\/a>. E quando confonde il negoziato con la mediazione se lo merita.<\/p>\n 5 – Il project manager non \u00e8 un manager. Non ha nessun potere.<\/a><\/p>\n Se vogliamo convincerci che a dare potere al PM siano le persone che riportano a lui gerarchicamente hai perfettamente ragione. Troppo spesso infatti le organizzazioni autorizzano il PM esclusivamente a una gestione funzionale<\/a> delle persone allocate al progetto (del resto bisogna pur farsi del male, no?).<\/p>\n Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che non sono le figurine a dare potere al PM ma la sua capacit\u00e0 di far accadere le cose. Con il riporto gerarchico<\/a> tutto sarebbe pi\u00f9 semplice? Forse, ma sai quanti PM ho visto allegramente ignorati dai collaboratori o scherniti (a loro insaputa) alla macchinetta del caff\u00e8?<\/p>\n 6 – Il project manager si fa odiare da tutti!<\/a><\/p>\n Mettiamoci un quasi, anche solo fra parentesi. \u00c8 nelle cose che il PM sia odiato: del resto \u00e8 quando metti d\u2019accordo tutti che devi davvero preoccuparti…<\/p>\n 7 – Il project manager gestisce alla meno peggio errori altrui.<\/a><\/p>\n Beh Enrico, ti ho visto gestire con eleganza e disarmante onest\u00e0 intellettuale \u201corrori\u201d altrui. Archivio anche questo articolo come una provocazione.<\/p>\n 8 – Il project manager non accresce, nel tempo, la propria professionalit\u00e0.<\/a><\/p>\n Quello del PM \u00e8 uno dei mestieri pi\u00f9 complessi e affascinanti. Richiede competenze trasversali e sempre piuttosto difficili da reperire o costruire in tempi compatibili con le esigenze dell\u2019organizzazione; competenze che spesso si imparano prima sul campo e poi dalle sacre scritture. Chiedere ai selezionatori per credere.<\/p>\n 9 – Il project manager non guadagna a sufficienza in rapporto all\u2019impegno.<\/a><\/p>\n Ecco, quella di farsi pagare adeguatamente non \u00e8 fra le migliori caratteristiche dei PM, perch\u00e9 capita troppo spesso di vedere persone non retribuite in modo commisurato al proprio valore. \u00a0Suggerisco di prendere familiarit\u00e0 con il benchmark retributivo <\/a>e, se non bastasse, di leggere i miei articoli sull\u2019aumento di stipendio (la parola chiave \u201caumento\u201d nella casella di ricerca del blog porta sempre a “buoni articoli”).<\/p>\n 10 – Alla lunga, i project manager sono tutti disoccupati.<\/a><\/p>\n Capita Enrico, capita. Anche i PM di valore possano perdere il posto e possono fare fatica a ricollocarsi. Ma sono anche pronto a scommettere che sono in grado, in qualit\u00e0 di professionisti ad elevato \u201ccontenuto di conoscenza\u201d, di resistere meglio di altri alle bordate delle crisi.<\/p>\n Ma chi ve lo fa fare?<\/a><\/p>\n In parte, la risposta la dai nel tuo articolo. PM in un certo senso si nasce, nel senso che persone capaci di comprendere e gestire la complessit\u00e0 indotta da un numero elevato di variabili fino a comporle in un risultato sensato hanno un tratto<\/a> che le contraddistingue, e sul quale conviene capitalizzare.<\/p>\n E se hai il gusto di gestire la complessit\u00e0 sono pochi i mestieri che puoi fare con maggiore soddisfazione.<\/p>\n <\/p>\n Collegamenti utili<\/strong><\/p>\n Project management<\/a>, Il potere delle domande<\/a>,<\/a> Migliora il tuo ascolto<\/a>.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Diversi anni fa ho pubblicato una serie di articoli scritti da Enrico Longo, un decalogo dal titolo Dieci buone ragioni per NON fare il project manager. Ringrazio ancora Enrico per avermi permesso di ospitare i suoi articoli, accolti dai lettori a volte con divertito interesse, a volte con polemiche anche robuste. 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