{"id":13418,"date":"2013-07-04T00:00:00","date_gmt":"2013-07-03T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2013\/07\/come-faccio-a-conoscere-quello-che-non-so-di-non-sapere\/"},"modified":"2019-01-21T19:34:36","modified_gmt":"2019-01-21T18:34:36","slug":"come-faccio-a-conoscere-quello-che-non-so-di-non-sapere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2013\/07\/come-faccio-a-conoscere-quello-che-non-so-di-non-sapere\/","title":{"rendered":"Come faccio a conoscere quello che non so di non sapere?"},"content":{"rendered":"
<\/a><\/p>\n <\/p>\n Preparando la presentazione di sabato prossimo<\/a> (sabato? porca miseria ci siamo\u2026) ho sfogliato un libro che \u00e8 stato decisivo per la mia formazione: il titolo \u00e8\u00a0Il capitale intellettuale, la nuova ricchezza<\/a>.<\/p>\n All\u2019inizio di uno dei capitoli ho trovato un pensiero dello scrittore inglese Samuel Johnson<\/a>, il quale afferma che ci sono due tipi di sapere. O conosciamo personalmente un argomento, oppure sappiamo dove trovare informazioni utili.<\/em><\/p>\n Una posizione interessante, che tuttavia presuppone in entrambi i casi che io sia consapevole di ci\u00f2 che mi occorre conoscere.<\/p>\n Insomma, ci\u00f2 che Johnson trascura \u00e8 quella parte di sapere della quale non conosco l\u2019esistenza, che tendo a trascurare e che \u00e8 quasi sempre pi\u00f9 importante di quella alla quale ho accesso.<\/p>\n Come posso comportarmi per entrarne in possesso?<\/p>\n Inutile negare che nella risposta a questa domanda sta gran parte della competitivit\u00e0 delle imprese e della robustezza personale di fronte alle fluttuazioni alle quali il caso ci espone.<\/p>\n Ma esiste, una risposta?<\/p>\n La cercheremo insieme a Firenze, sabato 6 luglio<\/a>, durante la presentazione del mio libro.<\/p>\n Ci sarai, vero?<\/p>\n <\/p>\n