{"id":13712,"date":"2014-07-30T00:00:00","date_gmt":"2014-07-29T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2014\/07\/hai-mai-pensato-a-una-scuola-senza-professori\/"},"modified":"2019-01-19T19:27:34","modified_gmt":"2019-01-19T18:27:34","slug":"hai-mai-pensato-a-una-scuola-senza-professori","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2014\/07\/hai-mai-pensato-a-una-scuola-senza-professori\/","title":{"rendered":"Hai mai pensato a una scuola senza professori?"},"content":{"rendered":"

Uno dei miei crucci \u00e8 quello di non aver imparato, a scuola, quanto avrei potuto.<\/p>\n

Troppo spesso le ore in classe trascorrevano nell\u2019attesa della campanella e a casa cercavo di fare in modo che il supplizio che mi era stato assegnato durasse il meno possibile; o non durasse affatto.<\/p>\n

Perch\u00e9 accadeva questo?<\/p>\n

Meglio di me pu\u00f2 spiegartelo Bertrand Russell in questo breve passo.<\/p>\n

Si costringono i bambini a imparare a memoria brani di Shakespeare, col risultato che il suo nome rimarr\u00e0 poi sempre sinonimo di noia pedante. <\/em><\/p>\n

Se i bambini potessero incontrarlo di persona, pieno di birra e d’allegria, e se non ne avessero mai sentito parlare prima, potrebbero interessarsi, tramite la sua allegria, alle cose che scrisse. Ma se a scuola li hanno vaccinati contro di lui, non riusciranno mai a goderselo. <\/em><\/p>\n

La stessa cosa si pu\u00f2 dire per le lezioni di musica. Gli esseri umani hanno la capacit\u00e0 di godersi spontaneamente certe cose, ma i moralisti e i pedanti se ne impadroniscono, e dopo averne estratto quel ch’essi considerano il veleno del piacere le lasciano lugubri e tristi e sprovviste di tutto ci\u00f2 che d\u00e0 loro valore. <\/em><\/p>\n

Shakespeare non scriveva con lo scopo di annoiare i ragazzi di scuola, ma con l\u2019intenzione di rallegrare il suo pubblico. Se uno non trova il suo piacere a leggerlo, \u00e8 meglio che lo lasci da parte.<\/em><\/p>\n

Seguivo puntualmente le istruzioni di Russell; e con me moltissimi altri, che nel prosieguo della loro vita hanno continuato a considerare l\u2019apprendimento un\u2019esperienza sgradevole, dalla quale tenersi a debita distanza.<\/p>\n

Ecco, se davvero vogliamo rilanciare il nostro Paese e pensiamo che la conoscenza abbia, per questo fine, un ruolo determinante, allora dobbiamo fare di tutto per rendere l\u2019apprendimento interessante e coinvolgente, ripensando la didattica nella sua interezza.<\/p>\n

Come? Baster\u00e0 l\u2019introduzione del tablet in qualit\u00e0 di strumento didattico, della quale si parla da pi\u00f9 parti come la panacea di tutti i mali?<\/p>\n

Il tablet aiuter\u00e0, certo, per una serie di ottime ragioni, ma nulla potr\u00e0 se non saremo capaci di cambiare il rapporto fra ragazzi e insegnanti, del modo in cui si trasferisce sapere e si impara a crearne di nuovo.<\/p>\n

Perch\u00e9 non abbiamo bisogno di un professore che trasferisce nozioni dalla sua testa ad altre ma di un maestro capaci di accompagnare i ragazzi in un\u2019esperienza di apprendimento della quali sono essi stessi protagonisti, magari aiutandoli ad imparare anche quello che egli stesso ignora.<\/p>\n

Cosa ne pensi?<\/p>\n

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Utili informazioni:<\/p>\n