{"id":13866,"date":"2015-03-23T00:00:00","date_gmt":"2015-03-22T23:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2015\/03\/articolo-18-paura-e-opportunita-mancate\/"},"modified":"2018-07-26T18:36:24","modified_gmt":"2018-07-26T16:36:24","slug":"articolo-18-paura-e-opportunita-mancate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2015\/03\/articolo-18-paura-e-opportunita-mancate\/","title":{"rendered":"Articolo 18? Paura e opportunit\u00e0 mancate"},"content":{"rendered":"
\nDopo l\u2019entrata in vigore del cosiddetto Jobs-Act, l\u2019insieme di norme promosso dal Governo Renzi che ha riformato alcune materie del diritto del lavoro nel nostro paese, pare proprio che le imprese facciano fatica a convincere le persone per loro interessanti a cambiare.<\/p>\n
Per quale ragione?<\/p>\n
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A giocare un ruolo fondamentale nella situazione che si \u00e8 venuta a creare, secondo quanto mi hanno confermato alcuni direttori del personale e cacciatori di teste, \u00e8 la nuova disciplina dell\u2019articolo 18.<\/p>\n
Vediamo come stanno le cose.<\/p>\n
Cos\u2019\u00e8 l\u2019articolo 18?<\/strong><\/p>\n \u00c8 una disposizione contenuta nello statuto dei lavoratori (1970).<\/p>\n Dai primi anni 2000 diversi governi hanno tentato di cambiarlo; Il Governo Monti in una prima fase, con la riforma Fornero, e ora con il Jobs act il Governo Renzi sono riusciti nell\u2019intento in parte.<\/p>\n A chi si applica?<\/p>\n Alle seguenti realt\u00e0:<\/p>\n L\u2019articolo 18 prima e dopo gli interventi legislativi di cui sopra.<\/strong><\/p>\n In base a questa norma prima il lavoratore dipendente licenziato aveva diritto:<\/p>\n Con il Jobs act viene meno l\u2019obbligo di reintegro (che rimane per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari basati su fatti manifestamente insussistenti), sostituito da indennit\u00e0 proporzionale all\u2019anzianit\u00e0 aziendale<\/em>.<\/p>\n Fondamentale ricordare, ai nostri fini, che le nuove regole si applicano solo ai nuovi assunti e non ai contratti di lavoro gi\u00e0 in essere.<\/p>\n Perch\u00e9 cambiare l\u2019articolo 18?<\/strong><\/p>\n Molti governi hanno individuato nell\u2019articolo 18 una delle principali ragioni della scarsa flessibilit\u00e0 del mercato del lavoro e un fattore limitante degli investimenti in Italia da parte delle societ\u00e0 straniere. I sindacati, invece, si sono sempre opposti con decisione ad ogni cambiamento, considerandoli una diminuzione della tutela dei lavoratori.<\/p>\n Cosa sta accadendo?<\/strong><\/p>\n Diversi sono gli effetti che possiamo registrare a poco tempo dell\u2019entrata in vigore del Jobs act.<\/p>\n Gli incentivi fiscali e le nuove regole stanno facendo crescere le assunzioni a tempo indeterminato; si tratta prevalentemente di persone alla prima esperienza di lavoro e di persone gi\u00e0 presenti nelle organizzazioni con rapporti di lavoro diverso (contratti a progetto o altra forma assimilabile): un fatto decisamente positivo.<\/p>\n Inoltre, le imprese stanno facendo pi\u00f9 fatica che in passato a reperire sul mercato del lavoro le figure professionali delle quali hanno bisogno; non si tratta di persone che occupano posizioni alla base della gerarchia ma di cosiddetti \u201clavoratori della conoscenza\u201d (ad esempio progettisti, project manager, venditori, product manager, ecc.) , destinati ad occupare ruoli in grado di incidere sul risultato aziendale anche in modo significativo.<\/p>\n Il timore di perdere la tutela dell\u2019articolo 18 frena anche persone come queste; anche quando hanno davanti 20 o 30 anni di lavoro decidono di non cambiare azienda, rinunciando a cogliere opportunit\u00e0 che si presentano come interessanti per il loro sviluppo professionale.<\/p>\n La riflessione<\/strong><\/p>\n Se questa tendenza dovesse confermarsi nei prossimi anni potremmo trovarci a riflettere sul fatto che la possibilit\u00e0 di licenziare potrebbe aver ingessato il mercato del lavoro, limitando quella circolazione del capitale umano vitale in molte imprese e fondamentale per quelle che intendono investire nel nostro paese.<\/p>\n Paradossale? No, se ricordiamo che in Italia il lavoro \u00e8 stato vissuto prevalentemente come un diritto e non come la conseguenza di una preparazione adeguata.<\/p>\n Il mio suggerimento?<\/strong><\/p>\n Specie ai pi\u00f9 giovani raccomando coraggio: quando si \u00e8 preparati e non si \u00e8 a fine carriera, rinunciare a nuove opportunit\u00e0 pu\u00f2 significare limitare il proprio sviluppo professionale e ammettere che non si ha sufficiente fiducia in s\u00e9.<\/p>\n I treni, anche quando si \u00e8 giovani, non passano continuamente.<\/p>\n Prendere coraggio dunque, e riflettere sul fatto che, tutela o non tutela, non ho mai visto rimanere al suo posto una persona alla quale l\u2019impresa avesse deciso di rinunciare.<\/p>\n Cosa ne pensi?<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Dopo l\u2019entrata in vigore del cosiddetto Jobs-Act, l\u2019insieme di norme promosso dal Governo Renzi che ha riformato alcune materie del diritto del lavoro nel nostro paese, pare proprio che le imprese facciano fatica a convincere le persone per loro interessanti a cambiare. Per quale ragione?<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_bbp_topic_count":0,"_bbp_reply_count":0,"_bbp_total_topic_count":0,"_bbp_total_reply_count":0,"_bbp_voice_count":0,"_bbp_anonymous_reply_count":0,"_bbp_topic_count_hidden":0,"_bbp_reply_count_hidden":0,"_bbp_forum_subforum_count":0},"categories":[170,198],"tags":[],"acf":[],"yoast_head":"\n\n
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