{"id":13942,"date":"2015-09-14T00:00:00","date_gmt":"2015-09-13T22:00:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tibicon.net\/2015\/09\/palmiro-a-bologna-4-settembre-breve-reportage\/"},"modified":"2018-07-26T18:38:03","modified_gmt":"2018-07-26T16:38:03","slug":"palmiro-a-bologna-4-settembre-breve-reportage","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tibicon.net\/2015\/09\/palmiro-a-bologna-4-settembre-breve-reportage\/","title":{"rendered":"Palmiro a Bologna, 4 settembre - Breve reportage"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Oggi pubblico un post, con il fine di offrire ai partecipanti (oltre 30 persone: associati AIF, professionisti e manager d\u2019impresa<\/em>), a quanti non hanno potuto essere presenti e ai lettori che mi hanno aiutato nella selezione delle vignette<\/a> una breve sintesi dei contenuti.<\/p>\n Stimolati nel dibattito da Cesare Cioni<\/a>, socio AIF che ha moderato l\u2019incontro, abbiamo affrontato lo spinoso tema partendo dalle vignette pubblicate nel mio nuovo libro, Palmiro e lo (s)management delle risorse umane<\/a>.<\/p>\n Ho trovato il confronto con Roberto Uberti stimolante, registrando molti punti di convergenza.<\/p>\n Quali vignette abbiamo preso in considerazione, fra le oltre 100 pubblicate nel libro?<\/p>\n I lettori del blog avevano mostrato un interesse prevalente per le prime tre: ecco di seguito quelle effettivamente presentate e una sintesi di elementi emersi nel dibattito.<\/p>\n <\/p>\n 1)<\/p>\n La vignetta \u00e8 tratta la post La strategia dell\u2019ignoranza<\/a>.<\/p>\n Dopo aver informato i partecipanti che la vignetta \u00e8 ispirata a una situazione reale, il dibattito si \u00e8 orientato su alcuni punti chiave:<\/p>\n <\/p>\n 2)<\/p>\n In questo caso la vignetta si riferisce al post I fenomeni, da soli, non bastano<\/a>.<\/p>\n Qui i relatori si sono soffermati sulla \u201cscivolosit\u00e0\u201d del concetto di talento, troppo spesso contornato da un\u2019aura che porta la persona alla quale \u00e8 attribuito in un contesto che lo pone al di fuori del gruppo delle persone che contribuiscono tutti i giorni a mandare avanti \u201cla baracca\u201d.<\/p>\n Anche in questo caso sono emersi punti interessanti:<\/p>\n <\/p>\n 3)<\/p>\n La vignetta \u00e8 collegata al post Due donne (due…) fra i manager pi\u00f9 pagati<\/a>.<\/p>\n I relatori hanno convenuto che le donne oggi rappresentano un\u2019arma non adeguatamente sfruttata da parte delle imprese; ci\u00f2 \u00e8 testimoniato da diversi studi, secondo i quali le imprese quotate che hanno nei consigli di amministrazione un numero significativo di donne producono utili nettamente superiori.<\/p>\n \u00c8 necessario fare attenzione all\u2019impiego di strumenti quali le quote rosa<\/a>, poich\u00e9 possono rivelarsi dannosi verso il processo in corso di lenta e graduale crescita della presenza femminile anche nelle posizioni pi\u00f9 interessanti; tuttavia, \u00e8 innegabile che proprio strumenti come le quote rosa, nei pi\u00f9 diversi contesti, possono rivelarsi utili per accelerare il cambiamento.<\/p>\n Nel corso del dibattito sono anche emersi numerosi riferimenti a ricerche quantitative presentate nel recente libro Capitale Erotico<\/a>; le ricerche testimoniano come altezza e avvenenza rappresentano nelle imprese un fattore premiante per l\u2019uomo ma penalizzante per le donne, e che persiste la tendenza a retribuirle meno, specie dopo la maternit\u00e0.<\/p>\n Questa vignetta \u00e8 tratta dal post Quando trattenere il dipendente \u00e8 un problema<\/a>, nella quale possiamo vedere un atteggiamento fin troppo diffuso soprattutto nella piccola e media impresa italiana.<\/p>\n L\u2019imprenditore, pur di non sopportare la perdita di un collaboratore sul quale ha investito, decide di selezionare persone poco preparate, che per\u00f2 possono garantirgli un tempo di permanenza pi\u00f9 lungo.<\/p>\n Purtroppo questo atteggiamento comincia a espandersi anche nella media impresa, nella quale i capi, spaventati da una crisi che ha spazzato via in poco pi\u00f9 di 3 anni oltre il 50% di quadri e dirigenti, cercano di assumere persone \u201cnon troppo\u201d preparate: probabilmente anche per non dover affrontare una concorrenza che arriva \u201cdal basso\u201d.<\/p>\n Un altro aspetto che spinge verso le persone poco preparate \u00e8 dato dal desiderio di contenere il costo del lavoro, dimenticando che faremo davvero un passo in avanti quando cominceremo a considerare gli stipendi come un investimento anche quando non riguardano l\u2019amministratore delegato.<\/p>\n A questo proposito pu\u00f2 essere interessante consultare il libro Profit at the bottom of the ladder<\/a>, che riporta dati quantitativi raccolti in imprese di 5 continenti, che testimoniano come pagare meglio le persone che stanno alla base della gerarchia pu\u00f2 accrescere gli utili in modo significativo.<\/p>\n <\/p>\n 5)<\/p>\n
\nLo scorso 4 settembre ho partecipato a Bologna, in qualit\u00e0 di relatore, a un incontro organizzato da AIF \u2013 Emilia Romagna<\/a> durante il quale ho affrontato con Roberto Uberti<\/a> (formatore e manager nella gestione del personale nel Gruppo Unipol<\/em>) il tema della gestione delle Risorse Umane nelle imprese italiane.<\/p>\n\n
\n
\n4)<\/p>\n