Tratto personale
Il tratto personale tiene conto del tratto psicologico e delle caratteristiche fisiche.
Secondo Gordon Willard Allport i tratti psicologici sono sistemi neuropsichici affini agli atteggiamenti ma in possesso di carattere più generale perché non fanno riferimento a oggetti specifici: essi non implicano “valori”, cioè prescindono dall’accettazione o dal rifiuto di oggetti o circostanze.
I tratti di un individuo sono unici, irripetibili, anche se taluni somigliano in misura maggiore a quelli riscontrabili in altri individui e possono quindi essere considerati “generali”: i tratti generali possono dunque venire confrontati e valutati in termini quantitativi.
Allport distingue i tratti personali in tre classi:
- tratti cardinali o “dominanti”. Sono i più forti, strutturano l’intera personalità e influenzano il comportamento (ricorrente tendenza a ricercare il potere, al godimento del cibo, alla pratica continua dello sport. altro);
- tratti centrali. Costituiscono l’edificio della personalità (severo, taciturno, sregolato, timido, meschino, tonto, scontroso, …): colgono l’essenza di un individuo, e influenzano buona parte del nostro comportamento;
- tratti secondari. Preferenze, attitudini, tratti situazionali che influiscono in modo evidente sul comportamento: sono estremamente specifici e si manifestano solo in circostanze particolari (andare in collera se qualcuno cerca di fargli il solletico, temere di viaggiare in aereo, mostrare preferenza per determinati tipi di cibo, …).
Completano il tratto personale le caratteristiche fisiche: statura, tendenza a ingrassare, resistenza alla fatica, tratti fisici del viso e del corpo, sensi particolarmente sviluppati possono dare un contributo fondamentale alla formazione e alla manifestazione della competenza.
Il tratto rappresenta una delle componenti della competenza, per la costruzione della quale la formazione rappresenta il principale strumento: