Il leader e l'illusione della insostituibilità

Regia di Roberto Andò - 2013 - Italia - 94 min

Viva la libertà

Enrico Oliveri è il leader del maggior partito italiano di opposizione, di centrosinistra.

Uomo politico piuttosto esperto, Olivieri sta vivendo una fase della carriera che sembra inarrestabile: l’opposizione interna si fa sempre più forte e i sondaggi vedono la sua popolarità in costante calo.

Le elezioni politiche sono imminenti e il partito sembra intenzionato a scaricare un capo che appare svuotato e incapace di guidarlo alla vittoria su una destra che pure è in difficoltà.

Enrico, stanco e poco motivato, decide di sfidare i suoi oppositori rifugiandosi segretamente a Parigi presso una donna che era stata un tempo suo amore di gioventù e che ora è sposata con un prestigioso regista.

Ora vediamo cosa sarete capaci di fare, senza di me”.

La scomparsa del leader genera al vertice del partito un senso si smarrimento e di incertezza, e rende anche impossibile la sua sostituzione. L’unico a non perdere la testa è Andrea Bottini, il suo più stretto collaboratore; venuto a conoscenza dell’esistenza di un fratello gemello, filosofo che ha pubblicato in passato con lo pseudonimo di Giovanni Ernani, decide di convincere quest’ultimo a prendere temporaneamente il posto di Enrico Oliveri, fino a quando la situazione non sarà chiarita.

L’impresa si rivela difficile, perché Enrico è persona che ha affrontato in passato cure psichiatriche e che ora non appare facilmente controllabile.

La pellicola si dipana in un interessante alternarsi di situazioni paradossali e ironiche, divertenti e drammatiche, offrendoci uno spaccato realistico della difficoltà di gestione della leadership.

Di seguito il trailer e alcune scene del film: poi vedremo insieme gli aspetti ai quali suggerisco di prestare attenzione.

Come guardare il film

Superba la recitazione dei protagonisti, con Valerio Mastandrea degno di lavorare accanto a un monumentale Toni Servillo, capace di passare con disinvoltura fra due personaggi estremamente diversi fra loro.

Quali sono gli aspetti del film ai quali ci interessa fare attenzione?

Prima di tutto alcuni aspetti della leadership politica che spesso passano inosservati, quali la pressione alla quale il leader è sottoposto dalla necessità di restare sempre e comunque sulla breccia; siamo abituati a guardare gli aspetti positivi della notorietà e del potere, come se microfono e telecamera fossero in grado di dispensare ogni genere di felicità, dimenticando che in troppi casi il leader politico è ostaggio del suo ruolo e di una dimensione sociale senza la quale non saprebbe attribuire significato alla sua vita.

Questo è quanto che ci mostra il personaggio di Enrico Oliveri, il capo stanco di un partito abituato a dipendere in tutto e per tutto da chi lo guida e che appare privo di una reale strategia politica.

Per contro, il film ci fa toccare con mano come un differente modo di affrontare la comunicazione, non rispondente a canoni convenzionali, possa portare a riconquistare consensi anche di fronte a contenuti immutati, che potremmo definire evanescenti.

È quanto possiamo osservare con la figura di Giovanni Ernani quando veste i panni di suo fratello Enrico; un’abile gestione della comunicazione fatta di citazioni, aforismi e scontri verbali con giornalisti di dubbia preparazione porta il partito a raccogliersi attorno a un leader ritrovato, i cui consensi sono tornati a crescere impetuosamente.

Senza che i contenuti siano in alcun modo cambiati.

Un film che ci porta a riflettere sul significato della leadership e di come questa riesca a raccogliere consensi anche quando la proposta politica è pura vacuità.

Da non perdere.

Il cast

Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto, Eric Nguyen, Judith Davis, Andrea Renzi, Massimo De Francovich, Renato Scarpa, Lucia Mascino

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