La storia di un cavallo, di un fantino e di un coach straordinario

Regia di Gary Ross - 2003 - USA - 141 min

Seabiscuit

Sapresti definire il coaching?

Se non hai una risposta immediata alle due domande non preoccuparti: anche quanti potremmo considerare esperti in materia (a torto o a ragione) difficilmente fornirebbero definizioni identiche.

Nel glossario del mio blog ho definito il coaching come la disciplina per mezzo della quale un insegnante (coach o allenatore se preferisci) sostiene il lavoro di una persona, di un team o di un’organizzazione in una fase di apprendimento e/o di miglioramento della performance, finalizzata a raggiungere obiettivi specifici.

Insomma, il coaching sembra essere una cosa seria; troppo seria da essere spiegata solo con una definizione.

Allora ho pensato di farmi aiutare da una squadra straordinaria: un cavallo, un fantino, un allenatore e l’imprenditore che li fa incontrare.

Ecco la loro storia.

Il film si svolge negli Stati Uniti d’America degli anni ’30, durante i quali si consuma una gravissima crisi economica a seguito del grande crollo del ’29, tanto inatteso quanto drammatico; la grande depressione, come è generalmente indicata, ha sconvolto la vita dell’intera nazione.

La storia ruota intorno a quattro personaggi.

Charles S. Howard, imprenditore nell’industria automobilistica, costretto ad affrontare una tragedia personale più devastante della crisi economica: Frank, il suo giovanissimo figlio, muore in un incidente automobilistico. Charles e sua moglie non riescono a superare la tragedia e il matrimonio fallisce.

Red Pollard, un ragazzo che la famiglia è costretta ad affidare a un tutore poiché le risorse disponibili non consentono di mantenere tutti i figli.

Tom Smith, un po’ cow boy un po’ allenatore di cavalli, uomo che cerca di adattarsi a un mondo che cambia vertiginosamente e che finisce sempre per affezionarsi agli animali con i quali viene in contatto; sua la famosissima frase « Non prendi una vita e la butti via in blocco, solo perché ha qualche difettuccio» riferita a un cavallo che chiunque altro avrebbe spedito al macello.

Le tre vite si incrociano quando Charles, che nel frattempo ha una nuova compagna, decide di affidare a Tom la responsabilità di allenare i cavalli della sua scuderia e di acquistare un cavallo che, pur avendo ottimi natali, non ha avuto il successo atteso nelle competizioni; anzi, come dice Tom, ha addirittura disimparato a correre.

Il nome del cavallo è Seabiscuit, protagonista del film e capace di tirare fuori il meglio dalle persone che incontra nel suo cammino.

Il coach capisce che Seabiscuit può diventare un campione nonostante sia basso, sovrappeso e abbia una zampa malandata; con tanto lavoro e infinita pazienza Tom lo rimette in sesto ma ha un problema: trovare un fantino in grado di cavalcarlo.

È a questo punto che Red Pollard fa il suo ingresso nella storia; fino a quel momento il ragazzo si è guadagnato da vivere praticando la box e lavorando saltuariamente come fantino: Tom capisce che Red e il cavallo hanno lo stesso intrattabile carattere, e forse proprio per questo potrebbero intendersi meravigliosamente.

L’intuizione è giusta e da quel momento comincia un’avvincente avventura che, se vorrai conoscere, sarai costretto a guardarti il film: ciò che posso dirti è che la vicenda di Seabiscuit aiutò l’intera nazione a risollevarsi.

Ora guarda alcune scene del film, poi ti dirò quali sono gli aspetti ai quali ti suggerisco di prestare attenzione.

Come guardare il film

Un film molto interessante per quanti vivono e lavorano in organizzazioni per le quali il miglioramento delle prestazioni, sia individuale sia di gruppo, rappresenta un elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi.

Ecco alcuni degli aspetti che potrai osservare:

  • un imprenditore che concede la sua fiducia ai collaboratori e si dimostra capace di attendere i risultati, con fiducia e con pazienza;
  • un allenatore capace di aiutare il fantino e il cavallo a integrarsi, prendendo il meglio da ciascuno e accettando difetti e aree di miglioramento;
  • un imprenditore capace di scegliere per allenatore un uomo che non sembra aver niente da dare, ma del quale intuisce la capacità di trarre il meglio da chi si trova di fronte, uomo o animale che sia;
  • un allenatore che se ne infischia dei “difettucci”, tanto da affidare le sorti di gara di Seabiscuit a un fantino che ha un campo visivo limitato;
  • un gruppo capace di assorbire, tecnicamente ed emotivamente, la sostituzione forzata del fantino poco prima della gara più importante.

Avrai capito che, per me, Tom Smith rappresenta forse il personaggio più importante del film: certo quello che ha più da insegnarci.

Una pellicola che consiglio a imprenditori, manager, coach di ogni ordine e grado: ma soprattutto a chi crede che il talento possa sempre portare a risultati immediati.

Senza comprendere che il talento, senza preparazione, è nulla.

Da (ri)vedere.

Il cast

Tobey Maguire, Jeff Bridges, Chris Cooper, William H. Macy, Elizabeth Banks, Gary L. Stevens, Eddie Jones, Samuel D. Riddle, David McCullough

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