Per molti il miglior film di sempre. Ma non è per questo che devi vederlo...

Regia di F. Ford Coppola - 1972 - Usa - 170 min.

Il Padrino

“Il padrino”, vincitore di tre premi Oscar, è da molti considerato il film più bello della storia della cinematografia, mentre l’interpretazione di Marlon Brando, premiato con l’Oscar, è spesso citata come la migliore mai vista sullo schermo.

Difficile condividere il primo punto, mentre possiamo certo dire che ogni volta che il grande attore è in scena, con guance appesantite e voce rauca, è capace di catturare completamente lo spettatore, fino a rapirlo.

Il film è uno spaccato realistico del mondo della mafia italo-americana degli anni che hanno seguito la seconda guerra mondiale, dove a governare erano i padrini e gli affari andavano avanti attraverso scambi vicendevoli di “favori”. Francis Ford Coppola riesce con maestria a dare sostanza alle ambiguità di questo mondo, costellato da personaggi contraddittori: se da una parte difendono valori come l’attaccamento alla famiglia ed il senso dell’onore, dall’altra non si fanno scrupolo ad utilizzare qualsiasi mezzo per proseguire nelle loro attività e il loro profitto.

La tragedia come stile di narrazione, una serie di personaggi dalle caratteristiche memorabili, un Marlon Brando epocale, siamo di fronte ad una leggenda che contaminerà i decenni successivi rimanendo un classico che non sente assolutamente lo scorrere degli anni.

Il regista adotta la tragedia come stile di narrazione, sostenuto da una solidissima sceneggiatura (tratta dall’omonimo best-seller di Mario Puzo), che caratterizza con grande cura tutti i personaggi, sia quelli principali sia quelli secondari, e dal talento di un cast d’attori irripetibile.

In particolare Michael Corleone, il figlio del padrino interpretato da Al Pacino, con la sua metamorfosi da integerrimo eroe di guerra a capo della “famiglia” a fare da filo conduttore a tutto il racconto, è il personaggio più interessante e complesso del film. Bellissima la parte conclusiva, che lo consacra il nuovo punto di riferimento della famiglia Corleone.

Ma tutti i personaggi sono venati di una tragicità che è ben lontana dal desiderio di esaltazione o dall’accettazione dei ruoli criminali come conseguenza e bisogno della società; il film invita alla riflessione e al compatimento di scelte obbligate, di morti accettate per rassegnazione, di vite distrutte dalla follia di regole insensate: l’onore, che ogni tanto emerge per scusare e giustificare la mostruosità di atti indegni, è affogato nel sangue e dalla crudeltà che ne consegue.

Nel film non c’è esaltazione del male, ma la lucida testimonianza di un’epoca che finisce e di regole del gioco che cambiano.

Qui trovi alcune scene del film.

 

 

Come guardare il film

Innumerevoli gli angoli di visuale di un film ricchissimo di spunti:

  • la leadership costruita sia sui valori tradizionali, come collante sociale, sia sulla logica del profitto e della violenza impiegata per ottenerlo;
  • la trasformazione di Michael Corleone da eroe di guerra a capo “famiglia”, accompagnata dai valori contraddittori descritti nel punto precedente;
  • il potere vissuto come dovere e spirito di servizio;
  • la lucidità nel conservare pensiero critico anche sotto pressione;
  • l’applicazione di minaccia e promessa secondo le più strette regole della teoria dei giochi;
  • il negoziato nel quale la posizione di forza è ricercata con qualunque mezzo.

Un film da (ri)vedere ogni tanto.

 

Il Cast

Marlon Brando, Al Pacino, James Caan, Richard Castellano, Robert Duvall, Richard Conte, Al Lettieri, Diane Keaton, Talia Shire, Abe Vigoda

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