Una caratteristica preziosa nel nostro patrimonio genetico

Giovanna Axia - Il Mulino - 1999 - 127 pagg

La timidezza

3 Gennaio 2011 | di Arduino Mancini Emozioni e sentimenti

È tenera e graziosa, si fa notare poco, ma va presa sul serio perché è profondamente saggia.

Può essere spiacevole per chi la vive, ma assolve una funzione fondamentale nell’evoluzione della specie.

I timidi sono attenti e sensibili, a volte possono esagerare con la cautela, ma raramente si sbagliano a percepire il pericolo. Per questo non si sono mai «estinti».

La loro prudente ritrosia compensa la sventata audacia dei coraggiosi e l’arroganza dei sicuri di sé.

Del resto non tutte le culture penalizzano la timidezza, e in alcuni periodi storici essa è stata considerata una virtù.

Su questo tema, cui di recente la psicologia ha dedicato molti studi, fa il punto questo libro.

INDICE

Premessa

1. Punti di vista sulla timidezza
Una condizione umana universale
Persone e situazioni sociali che generano timidezza
Veri timidi e falsi timidi
La timidezza in culture diverse
Timidezza e sviluppo umano: intervista a Sara Harkness e Charles Super

2. Timidezza ed emozioni: paura, imbarazzo e vergogna
Costituzionalmente timidi
Ma non siamo tutti uguali
Il temperamento
Paura e ansia
Imbarazzo e vergogna
Timidezza come emozione sociale: intervista a Michael Lewis

3. Timidezza e inibizione
L’inibizione del comportamento
Le caratteristiche dei bambini timidi
Le basi biologiche della timidezza
Ancora biologia
Timidezza come tratto temperamentale: intervista a Jerome Kagan

4. Timidezza e adattamento
Natura e cultura
L’adattamento all’ambiente
Processo di adattamento e timidezza
Timidezza e legami affettivi
Timidezza e adattamento: intervista a Thomas Weisner

Conclusione. Il valore della timidezza

 

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