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Il leader mi piace quando sa ritirarsi


Ciriaco De Mita è stato eletto al Parlamento Europeo nelle liste dell’UDC.

Cosa ha spinto Pierferdinando Casini a candidare l’81enne uomo politico?

Non ho letto nulla in proposito, ma posso fare delle ipotesi.

Il grande contributo di esperienza che un uomo del suo passato può dare alla causa europea.

Il gruzzolo di voti che, presumibilmente, De Mita è ancora in grado di raccogliere.

Altro non mi sovviene: lascio a voi stilare la priorità fra le due ipotesi e aggiungerne altre.

Ci andrà De Mita a Strasburgo o si unirà alla nutrita schiera degli assenteisti italiani?

Non lo so. A me avrebbe fatto piacere leggere la notizia secondo cui De Mita rifiuta la proposta di Pierferdinando Casini per dedicarsi alla crescita dei politici locali o, meglio, dei suoi nipoti.

Ma De Mita è stato candidato ed eletto e il mio pensiero è andato a Helmuth Kohl, dal 1982 al 1998 cancelliere federale di Germania (secondo per longevità nella carica solo a Otto von Bismarck) che ha gestito la riunificazione delle due Germanie.

Più giovane di De Mita, Kohl si è ritirato dalla vita politica nel 1998 dimostrando di saper vivere senza microfoni e telecamenre. Certo diranno alcuni, diversi scandali e sospetti di corruzione hanno segnato la sua carriera.

Ma la storia italiana conferma che non è detto che un leader politico si ritiri per vicende come quelle menzionate.

Le mie simpatie vanno ai leader che sanno ritirarsi.

E le tue?

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