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La mia intervista a Radio1 (RAI) News Economy su Palmiro

18 Marzo 2015 | di Arduino Mancini Eventi, Webinar. Interviste

Palmiro radiorai

Lunedì 16 marzo è andata in onda su Radio1 News Economy (RAI) una mia breve intervista sul libro Palmiro e lo (s)management delle risorse umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale curata da Luigi Massi.

Ecco il collegamento al sito Rai: l’intervista parte dal 4° minuto (brower consigliato Chrome).

Con piacere ti ripropongo anche il testo.

Parliamo di risorse umane e formazione, fattori strategici per le aziende, e lo facciamo in modo semiserio con il libro di recente uscita di Arduino Mancini, consulente, esperto di coaching, blogger e vignettista.

Il titolo è Palmiro e lo s-management delle Risorse Umane, edizione Anteprima. Un manuale di ironico ad uso di dipendenti e manager. Luigi Massi ne ha parlato con l’autore. Sentiamo.

Massi
Mancini, Lei descrive situazioni che tutti sperimentiamo nella nostra vita lavorativa: mandare un curriculum, cercare di fare carriera, competere con i colleghi, mettere in mostra le proprie capacità. Mi sembra di capire dal suo libro che le doti giuste per sopravvivere, diciamo così, siano da un lato il pragmatismo e la fiducia in se stessi e dall’altro anche una buona dose di ironia.

Mancini
Sì! Palmiro, il protagonista del libro, è una persona che fa quello che può per sopravvivere ma lo fa anche con intelligenza e adottando delle tattiche molto spesso originali.

Massi
In una delle vignette, tanto per calarci proprio nel suo libro, un manager riassume le condizioni di assunzione di un candidato: 50.000 euro di stipendio, pc, telefono. Il candidato domanda: “Ma la mia poltrona avrà i braccioli?”. Le chiedo: un dipendente che non ha motivazioni è un fallimento anche del management stesso?

Mancini
Assolutamente sì, perché uno dei punti fondamentali consiste nel generare le condizioni affinché una persona sia motivata. Non dobbiamo cadere nella trappola del pensare che si possa motivare qualcuno, ma fare in modo che le persone siano motivate, questo sì. Molti manager considerano le persone praticamente delle macchine o delle persone che possono agire soltanto perché vengono pagate. Ma così non è. Mai “legare il cane con la salsiccia” perché dopo averla mangiata, se ne andrà.

Massi
Cos’è l’anti-curriculum e perché dovremmo imparare a scriverlo?

Mancini
È un curriculum che non tace gli insuccessi e le occasioni in cui la fortuna, o meglio il caso, ha avuto un ruolo fondamentale nella nostra vita professionale. Pensiamo di essere tutti molto bravi; quando non abbiamo successo siamo sfortunati, quando abbiamo successo siamo persone di grande talento. Non è così che stanno le cose. Oggi i curriculum vengono cestinati nei primi 30 secondi. Se non diciamo la verità o qualcosa di credibile, finiamo nella spazzatura.

Massi
In un’altra vignetta gustosa due colleghi parlano tra loro e uno dice: “Sembra che Warren Buffet, il celebre tycoon, adotti una strategia di business simile a quello di una donna” e l’altro risponde: “Non sanno più che inventarsi per screditarlo.” Ecco questo introduce un tema importante: la disparità sul lavoro tra uomini e donne.

Mancini
Il soffitto di cristallo, la barriera invisibile che oggi separa le donne e le minoranze da posizioni di potere, è una realtà molto ben consolidata in Italia. Ma pochissimi sanno che le donne alla guida delle imprese ottengono dei risultati (ci sono delle ricerche quantitative su società quotate) di almeno il 30% superiori a quelli ottenuti dagli uomini.

Hai trovato l’intervista interessante? Fai clic qui per la scheda del libro.

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Commenti
Francesca 20 Marzo 2015 0:00

Mi ha fatto piacere sentirti dire che non si può motivare una persona e che si può solo creare, o favorire, le condizioni che svilupperanno la sua motivazione. Se ne parla spesso in aula: “Francesca, lo hai detto ai nostri capi?” Molti corsi “a catalogo” propongono uno spazio consistente da investire sul tema. Peccato che i corsi vengano fatti a persone presumibilmente poco motivate e non ai motivatori o “smotivatori”! Motivare: dare motivi, buoni motivi per essere produttivi, per essere leali, per essere… quel che l’azienda si aspetta! Dare motivi! A condizione, ovviamente, che si parli con grande onestà intellettuale: anche da parte del collaboratore… insoddisfatto!

Cesare 21 Marzo 2015 0:00

“Peccato che i corsi vengano fatti a persone presumibilmente poco motivate e non ai motivatori o ‘smotivatori'”.
Standing ovation per Francesca…

AM 23 Marzo 2015 0:00

Mi unisco a Cesare nell’apprezzamento.
Aggiungo che, tristemente, la frase più frequente che sento in aula è: “Ma queste cose le racconti anche ai nostri capi?”
La risposta potete immaginarla.
Grazie e a presto leggervi,
Arduino

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