Fra le cose delle quali siamo meno consapevoli c’è il modo in cui affrontiamo l’acquisizione delle informazioni.
Secondo quale meccanismo funziona?
Esse sono filtrate e selezionate dal nostro cervello tenendo conto di stereotipi, pregiudizi, credenze, abitudini.
In sostanza, lasciamo passare e siamo pronti ad accettare solo ciò che meglio si adatta a ciò che siamo, scartando il resto.
Questo dovrebbe farci riflettere sui criteri che ci portano a scegliere una fonte di informazione; basta leggere una rassegna stampa per capire che la questione principale che i giornali affrontano quotidianamente è quella di partire da un fatto e riferirlo in modo che sia accettabile dal pubblico al quale si rivolge.
Insomma, il marketing editoriale sembra ridursi nell’assecondare la nostra tendenza a usare la fonte di informazione come specchio prima ancora che come strumento.
Cosa ne pensi?
L’Italia si colloca al 61° posto mondiale nel ranking della libertà di informazione (Press Freedom Index) cosa che la dice lunga sul come, noi Italiani, tendiamo ad interpretare e non a presentare le notizie.
Per il resto, caro Arduino, mi trovi completamente d’accordo, è veramente difficile leggere notizie o approfondimenti quando questi vanno palesemente contro le nostre convinzioni.
Un abbraccio
Un esercizio che dobbiamo cercare, imparando a farci attrarre dalla diversità e dalle persone “scomode”.
A presto leggerti,
Arduino