Perché la cultura, l’inutile per antonomasia, è fondamentale nella costruzione dell’individuo

Nuccio Ordine - Con saggio di Abraham Flexner tradotto da L. Matteoli - Bompiani - 2013 - 262 pagg

L'utilità dell'inutile - Manifesto

12 Novembre 2013 | di Arduino Mancini Capitale intellettuale - Politica

Non è vero – neanche in tempo di crisi – che è utile solo ciò che produce profitto. Esistono, nelle democrazie mercantili, saperi ritenuti “inutili” che invece si rivelano di una straordinaria utilità.

Nuccio Ordine, professore ordinario di letteratura italiana,  attira la nostra attenzione sull’utilità dell’inutile e sull’inutilità dell’utile.

Attraverso le riflessioni di filosofi (Platone, Aristotele, Zhuang-zi, Pico della Mirandola, Montaigne, Bruno, Campanella, Bacone, Kant, Tocqueville, Newman, Poincaré, Heidegger, Bataille) e di scrittori e poeti (Ovidio, Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Moro, Shakespeare, Cervantes, Milton, Lessing, Leopardi, Hugo, Gautiér, Dickens, Herzen, Baudelaire, Stevenson, Kakuzo Okakura, García Lorca, García Márquez, Ionesco, Calvino, Foster Wallace), Nuccio Ordine mostra come l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità finiscono per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignitas hominis, l’amore e la verità.

Abraham Flexner – nel suo affascinante saggio tradotto per la prima volta in italiano e inserito in questo libro – ricorda che pure le scienze ci insegnano l’utilità dell’inutile. Eliminando la gratuità e l’inutile, uccidendo quei lussi ritenuti superflui, difficilmente l’homo sapens potrà rendere più umana l’umanità e migliore la sua vita.

In un momento storico in cui la perdurante carenza di risorse spinge i governi a ridimensionare l’investimento in quella cultura che raramente produce un ritorno immediato, questo breve e intelligente saggio sembra riportarci con i piedi sulla terra, e a ricordare che nella costruzione dell’individuo la cultura, e cioè l’inutile per antonomasia, ha una sua utilità fondamentale.

Un saggio da regalare e regalarsi, che invita, anche per il suo formato, a rimanere nelle nostre tasche e a non lasciarle più.

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