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Ma cosa fa davvero il vostro capo? Riflessioni necessarie e insufficienti

7 Luglio 2008 | di Arduino Mancini Tu e il tuo capo


Amici, diciamocelo senza preamboli.

Cosa fa tutto il giorno il vostro capo?

Questa domanda vi sarà venuta in mente almeno un paio di volte nell’ultima settimana, per cui noi, che teniamo al vostro equilibrio psico-lavorativo, vogliamo aiutarvi a trovare la risposta migliore possibile.

Ed è per questo che lanciamo una proposta di discussione:

Qual è l’immagine del capo nella società modernamente organizzata?
Ovvero, a che serve il vostro capo?

Siccome siamo scienziati cominciamo da una semplice domanda (le domande sono semplici, le risposte chissà):

Cosa fa il vostro capo durante la sua giornata tipo?

a) mette numeri in colonna
b) fa il vice-direttore
c) fa il controllore del reparto
d) dice alle persone quello che devono fare
e) si prende responsabilità (ben pagate) al posto dei collaboratori
f) dà consigli
g) cerca di massimizzare l’impegno dei collaboratori
h) cura gli interessi del suo reparto
i) si fa i fatti suoi
j) altro

Del resto noi sappiamo che il capo è

a) odioso/a
b) sospettoso/a
c) infido/a
d) biforcuto/a
e) uno/a che fa solo i suoi interessi
f) uno/a che non capisce una beata fava (e magari è per quello che lo hanno scelto come capo)
g) altro

Ma, prima di lamentarci senza motivo, poniamoci la domanda fondamentale.

Cosa ci aspettiamo dal nostro capo?

a) che ne sappia più di noi
b) che ci insegni qualcosa
c) che appoggi sempre le nostre richieste
d) che ci sia quando lo cerchiamo
e) che non rompa le scatole, tanto il reparto lo mandiamo avanti noi
f) altro

Qual è il nostro atteggiamento nei confronti del capo quando costui/ei non ci soddisfa?

a) al posto del capo potrei esserci io
b) al posto del capo farei meglio
c) ma il capo a che serve?
d) uffa!
e) altro (altro?)

Avendo lavorato tanti anni in società modernamente avanzate del settore terziario (ICT e servizi) posso dire la mia sulla annosa questione del capo.

“Il capo è un servizio che l’organizzazione mette a disposizione del singolo dipendente”

Ovvero ciascun dipendente lavora per portare acqua al mulino della propria organizzazione, per risolverne i problemi, per potenziarne il mercato e aumentarne i profitti.

Il capo sta lì principalmente per risolvere i problemi del singolo dipendente.

E’ vero, ogni tanto rompe un po’ le scatole, ma è per darsi importanza: in fondo un Ego ce l’hanno pure i manager.

Se prova a fare le pulci sulla nota spese è perché non vuole passare per ingenuo. Se alza la voce è perché qualcuno ha cercato di intortarlo e lui se ne è accorto. O forse no?

L’importante, come tutti i servizi, è che ci sia quando avete bisogno di lui e si sbatta per soddisfare le vostre richieste, quando sensate e motivate.

Non la pensate anche voi così?

Enrico Longo

P.S. I capi insopportabili esistono perché esistono le persone insopportabili e qualcuno ha talvolta la malaugurata idea di promuoverli. Un consiglio: cambiare capo, molto spesso, si può, e non è assolutamente una tragedia. Ma di questo parleremo in un prossimo post.

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Commenti
Anonymous 8 Luglio 2008 0:00

Il capo non serve a niente.
Serve solo quando non trovi un altro al quale scaricare lavoro.

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