Una ricerca pubblicata nel 2007 da Jay Zagorsky, professore alla Ohio State University, condotta correlando lo stato patrimoniale e finanziario di 7.403 cittadini Usa con il loro quoziente d’intelligenza (QI), porta ad alcuni interessanti risultati:
Ma come può accadere che le persone con un QI più alto guadagnino di più senza essere più ricche?
Prima di tutto perché, secondo Zagorsky, sono meno interessate al risparmio: con qualche eccesso, sembrerebbe.
Infatti, la percentuale d’insolvenza (chiusura del credito bancario per mancato pagamento dei debiti) va dal 7,7% delle persone con QI pari a 75 a un massimo di 12,1% per quelle con QI pari a 90. La percentuale scende al 5,4% per chi ha QI pari a 115 per superare il 6% per le persone con QI superiore a 125!
Le persone finanziariamente più attente sono quelle con QI appena superiore alla media: risparmiano regolarmente, seguono i conti attentamente e non fanno investimenti rischiosi.
Studi come quello di Zagorsky partono da dati parziali per cercare di arrivare a conclusioni di carattere generale. Un test d’intelligenza non ha mai valore assoluto: un risultato elevato non assicura un livello d’intelligenza in assoluto superiore.
A quali conclusioni conduce tutto ciò? Ecco le mie. Personalissime.
Per finire, come la mettiamo con il fatto che chi ha un QI più alto guadagna di più?
Non lo so, ma un consiglio mi sento di darvelo: invece di correre dietro ai test di QI, impiegate il vostro tempo a prepararvi a fare al meglio il vostro lavoro.
I soldi, prima o poi, arriveranno.