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La scuola, meglio al sud o al nord?

7 Novembre 2008 | di Arduino Mancini Capitale intellettuale, Proprietà Intellettuale


Gli ultimi dati disponibili OCSE relativi a licei, istituti tecnici, scuole medie e istituti professionali riguardanti materia la matematica, le scienze e la comprensione dei testi porta a risultati degni di nota.

Con riferimento alla media OCSE:

  1. gli studenti del nord-est mostrano risultati significativamente superiori ;
  2. quelli del nord-ovest superiori e comunque buoni;
  3. al centro i risultati sono allineati alla media;
  4. al sud e nelle isole sono significativamente inferiori.

Se questi dati sono corretti dobbiamo riconoscere la spaccatura esistente nella scuola fra nord e sud.

Colpa degli insegnanti? Non è da escludere, anche se ho esperienza diretta di eccellenti insegnanti sudisti nelle scuole padane.

Mi è capitato due volte di spostarmi da scuole del nord a scuole del sud (e viceversa) e di trovarmi a passare da situazioni di leadership indiscussa (al centro) a un faticoso galleggiamento fra quelli bravi (al nord).

Difficile negare che l’arretratezza economica abbia un’influenza su questo stato di cose: fin quando le Italie saranno economicamente due e le risorse migliori del sud continueranno a spostarsi al nord o all’estero difficilmente le cose cambieranno.

Uno studio presentato in agosto 2008 sulla variazione di reddito pro-capite nelle province italiane dal 1999 al 2007 mostra che il nord-est è cresciuto del 4,1% (€ 17592), il nord-ovest del 7% (€19235), sud e isole è diminuito del 6,5%, con soli € 11932 come reddito pro capite.

Sono cambiati i governi e le strategie, impiegate risorse ingenti ma ben poco sembra essere cambiato: i migliori se ne vanno quasi sempre e contribuiscono alle fortune di altre regioni e di altri stati.

La sfida? Creare le condizioni affinché rimangano.

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