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Che cosa c'è alla base dell'indiscrezione

Non c’è niente di più noto di ciò che deve rimanere riservato

Post rivisto il 12 aprile 2021

Se questo vale certo per la sfera privata, vale ancora di più per le organizzazioni.

Ma qual è il meccanismo perverso che guida l’indiscrezione?

Esso si basa su due comportamenti molto diffusi: la confidenza e la curiosità indiscreta.

Entrambi possono causarci grossi problemi, come splendidamente recita Plutarco: state a sentire.

Chi può permettersi di criticare gli altri perché non sono stati capaci di mantenere un segreto?

Se infatti la cosa non doveva essere rivelata, è stato sbagliato dirla a qualcuno: se ce la siamo lasciata scappare, ci siamo affidati alla riservatezza altrui, attribuendo poco valore alla nostra.

Se poi quello si comporta in modo simile a noi, il danno che ne deriva è causa nostra; se invece lui mantiene il segreto, siamo inaspettatamente salvi solo perché abbiamo trovato qualcuno più affidabile di noi.

“Ma lui è un amico.”

Certo, ma anche lui ha un amico, del quale si fida come io mi fido del mio. E quell’amico ne ha un altro a sua volta.

Così una confidenza ne genera un’altra, in una moltiplicazione di intemperanza verbale.

«Alate parole» dice il poeta. Come è difficile catturare nuovamente un uccello sfuggito dalle mani, così non è possibile recuperare e controllare una parola uscita dalla bocca: essa si aggira, «agitando le ali veloci», e si diffonde da una persona all’altra.

Quando una nave è trascinata dal vento, si cerca di tenerla ferma riducendo la velocità con corde e ancore; quando invece una parola sfugge, non esiste ormeggio o ancoraggio, e viene trasportata con grande frastuono e rumore, andandosi a incagliare e facendo affondare in un mare di guai colui che l’ha pronunciata.

Alla loquacità si accompagna un vizio non minore: la curiosità indiscreta.

I chiacchieroni in genere vogliono sapere molte cose, per avere molte cose da dire.

In particolare essi vanno alla ricerca e tentano di scoprire segreti, per affidarli poi alle loro ciance, come se i segreti altrui fossero un insulso ammasso di merci.

Fanno come i bambini con un pezzo di ghiaccio: non riescono né a tenerlo in mano né a gettarlo.

I segreti, quando sfuggono, rovinano e distruggono coloro che non sono stati capaci di trattenerli.

Tu cosa ne pensi?

Il brano è liberamente tratto dal libro “Per un parlare efficace“.

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