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Bilancio di mandato

19 Agosto 2009 | di Arduino Mancini Politica, politici, politicanti

“Da quando sono tornato dal Sudafrica ho viaggiato molto per l’India e so che potrei viaggiare per molti altri anni e riuscire a vederne solo una piccola parte. 

E tuttavia io già so che quello che noi diciamo qui non significa NIENTE per le masse del nostro Paese.

Qui facciamo discorsi solo per noi e per quelle riviste liberali inglesi che possono concederci poche righe. Ma il popolo dell’India non ne è sfiorato: la sua politica è limitata al pane e al sale.

Potranno essere analfabeti ma non sono ciechi, non trovano motivi per offrire la loro lealtà a uomini ricchi e potenti che vogliono semplicemente prendere il posto degli inglesi in nome della libertà.

Questo Congresso dice al mondo che rappresenta l’India. Fratelli miei, l’India è 700.000 villaggi, non poche centinaia di avvocati a Delhi o a Bombay.

Finché noi non saremo nei campi con quei milioni che faticano ogni giorno sotto il sole cocente noi non rappresenteremo mai l’India, né saremo mai in grado di sfidare la Gran Bretagna come UNA nazione.”

 

Il brano è tratto dal film Gandhi.

In questa scena il Mahatma pronuncia un discorso a quello che sarebbe diventato il Parlamento indiano.

Vi piacerebbe ascoltare da un politico un linguaggio simile?

A me si. E mi piacerebbe anche che la cosa pubblica fosse gestita come un’impresa, nella quale il Consiglio di Amministrazione (la Giunta), guidata dall’Amministratore Delegato (il Sindaco), rendesse conto agli azionisti (gli elettori) dei risultati ottenuti.

Ebbene, qualcosa si muove.

Comuni, Province e Regioni redigono sempre più spesso il Bilancio di Mandato, uno strumento di comunicazione e gestione attraverso il quale un’Amministrazione rende conto agli abitanti di un territorio dei risultati raggiunti rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale.

Chiedere a Google per credere.

Anch’io ho provato a dare un contributo, scrivendo un Manuale per la Redazione del Bilancio di Mandato, frutto della consulenza prestata al Comune di Cittaducale.

Alcune centinaia di copie vendute, non male per un libro venduto solo online e direttamente dall’editore.

Lo scetticismo non è ingiustificato. Non ci resta che attendere con fiducia che la moda diventi buona pratica: per le amministrazione locali e, soprattutto, per i governi centrali.

Tu cosa ne pensi?

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