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Un 2010 senza... giudizio

23 Dicembre 2009 | di Arduino Mancini Pensare criticamente


È quello che mi auguro, per tutti noi.

L’accezione dilagante del termine giudizio è legata al concetto di divisione: bianco-nero, buono-cattivo, destra-sinistra, bene-male, bravo-incapace, onesto-delinquente.

Le mezze misure non esistono: o stai con noi o contro di noi, o di qua o di là.

Giudichiamo, emettiamo sentenze sulla base di un codice fondato sui nostri valori e sulle nostre percezioni.

Nostre. E basta.

Ma la realtà è complessa e quasi mai sta comoda dentro un giudizio sommario: il buono potrebbe non essere del tutto buono e l’incapace magari adattissimo a fare altro.

E allora? Allora proviamo a sostituire il giudizio con la valutazione.

La valutazione prevede, per sua natura, l’analisi di vantaggi e svantaggi, di punti di forza e di debolezza in un contesto definito.

Richiede tempo, fatica, allenamento.

Ma, conclusa l’analisi, la consapevolezza della complessità difficilmente ci permetterà un giudizio sommario.

Il bianco e il nero sfumeranno in varie tonalità di grigio.

Certo, valutare costa, ma le cose preziose non sono mai gratuite.

A voi e alle vostre famiglie i migliori auguri.

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Commenti
Oscar 29 Luglio 2011 0:00

una serie di libri di marshall r. rosenberg aiuta parecchio sull’argomento
ecco due pensieri estratti:
“Non giudicate, e non sarete giudicati,
perché se giudicate gli altri, così voi stessi sarete, giudicati…” Matteo 7:1


“Al di là delle idee di giusto e sbagliato c’è un campo. Vi incontrerò là.” Rumi (poeta Sufi)
saluti
oscar

AM 29 Luglio 2011 0:00

grazie del contributo, Oscar

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