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Un prima e un dopo nella leadership femminile

Margaret Thatcher

4 Maggio 2010 | di Arduino Mancini Fare il (e la) leader, che fatica…

Oggi voglio parlarvi di una donna che è stata a lungo primo ministro della Gran Bretagna.

La portata culturale e sociale di Margaret Thatcher è stata enorme.

Capace di essere protagonista della rivoluzione Blu, dalla quale i partiti liberali e conservatori sono partiti per riconquistare il governo d’Europa, tra un tallieurQueen Elisabeth style” e una improbabile cotonatura.

Il mondo si è diviso tra i sostenitori e coloro che l’hanno identificata come il male del mondo.

Tutti, amici e nemici, si sono dimenticati dei suoi capelli: vi presento qui la prima parte di una intervista alla BBC nel 1987, attraverso la quale potrete riportare alla memoria un esempio di cotonatura irreprensibile.

E magari copiarla …

La Lady di ferro non solo rappresenta un esempio cristallino di leadership femminile ma costituisce un vero spartiacque nella storia delle donne in politica: ha creato un prima e un dopo.

Per conoscerla meglio leggete qui sotto la biografia che ho preparato per voi.

Ciao a tutti

Rosvita

 

 

Nome
Margaret Thatcher

Data e luogo di nascita
13 ottobre 1925, Gran Bretagna

Contesto storico
Vivente
Laureata in chimica ad Oxford, qualifica di avvocato
Inizio carriera 1950 con i conservatori
1975: diventa leader del partito conservatore
Nel 1979 diventa primo ministro e resta in carica fino al 1990                                                                                                                                                Il 1981 è periodo di forti conflitti con Irlanda del Nord: a seguito di uno sciopero della fame di militanti IRA incarcerati muoiono 10 persone.
Nel 1982 c’è la crisi delle isole Falkland, che la Gran Bretagna mantiene sotto il suo controllo dopo le rivendicazioni argentine.
Ha un ruolo importante nello spingere il governo del Sud Africa a terminare l’apartheid.
Per quanto riguarda i rapporti con l’URSS, fu molto vicina al presidente americano Ronald Reagan, sia con la sua politica di deterrenza, sia con la svolta improntata dall’era Gorbacev.
La forte volontà di Thatcher di avere legami più stretti con gli Stati Uniti per quanto riguarda la politica difensiva la mise in contrasto col suo Ministro della Difesa, che si dimise per protesta.
Nel 1984 concesse ad Hong Kong lo status di Special Administrative Region (nel 1997 l’isola è tornata sotto il controllo della Cina).

Le radici della leadership
Donna dotata di acuta intelligenza, forte determinazione, lucidità nella definizione e nel conseguimento degli obiettivi.
Durante gli anni alla guida del governo fu capace di dare concretezza alle sue idee e perseguì con determinazione la sua linea politica di rigore. Questa condotta le valse il soprannome di “Lady di ferro”.
Nel 1979 diventò primo ministro.
Nel discorso di insediamento, parafrasando S.Francesco, disse: “Dove c’è discordia, che si possa portare armonia. Dove c’è errore, che si porti la verità. Dove c’è dubbio, si porti la fede. E dove c’è disperazione, che si possa portare la speranza.”
La politica delle privatizzazioni ha costituito uno degli assi portanti del thatcherismo e della rivoluzione blu, dalla quale i partiti conservatori e liberali sono partiti per riconquistare i governi d’Europa.
Numerosi eventi anche drammatici (tra i quali la morte di 10 attivisti dell’IRA a seguito di sciopero della fame nel 1981 e la guerra delle Falkland) furono affrontati senza timori e attestano che la convinzione massima nei propri propositi le consentì azioni di forte impatto.
Su temi socio-politici come ambiente, perestrojca e apartheid fu innovatrice convinta.
Su temi sociali come l’omossessualità fu fortemente conservatrice, senza dimenticare che da parlamentare fu una dei pochi conservatori a votare a favore della depenalizzazione dell’omosessualità maschile e dell’aborto.
Ebbe grandi sostenitori anche grazie alla forza che trasmetteva con le sue azioni ed al senso di appartenenza alla nazione britannica.
Molti furono e sono i suoi detrattori a causa di quella durezza e disumanità che si sostiene fossero alla base della sua ambizione sfrenata.

Bibliografia specifica
The Collected Speeches of Margaret Thatcher (Hardcover), Margaret Thatcher – HarperCollins – 1998
The Path to Power (Hardcover)Margaret Thatcher – HarperCollins – 1995
Come sono arrivata a Downing Street – Margaret Thatcher – Sperling & Kupfer editori, 1996
There is no alternative –  Marco Denti – Edizione Bevivino nella collana “I cattivi – 2009
La politica economica di Margaret Thatcher – Cosimo Magazzino –  Franco Angeli – 2010

Musica
Boy George, cantante del gruppo Culture Club – brano dal titolo: No Clause 28

Filmografia
Grazie Signora Thatcher di Mark Herman, premio César nel 1998
Miserabili
Io e Margaret Thatcher

Link
http://www.margaretthatcher.org,  link della fondazione omonima

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