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Golda Meir, yiddish mame

 

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Conoscete Tzipi Livni?

Ex-agente segreto del Mossad che nel 2009 ha avuto l’incarico di formare il Governo Israeliano e che nel 2007 la rivista Time ha inserito fra le 100 persone che stanno trasformando il mondo. Non necessariamente in meglio…

La tradizione di donne energiche e decise è una costante in Israele, lembo d’occidente finito nel mondo arabo.

La storia di Israele e degli ebrei è spesso animata dietro e fuori le quinte dalle “yiddish mame”, figura “romanzesca e mitica” di donna ebrea che per la sua tenacia oscilla tra il terribile e l’ironico, e che assume una valenza tutta particolare nella cultura ebraica.

La yiddish mame è quella che tempesta il figlio con suggerimenti inutili e consigli di mettere la maglia di lana, che gli sta addosso una vita intera.

A lei Moni Ovadia normalmente dedica nei suoi spettacoli una intera parte: “La yiddish mame, più che una madre, è un continente. Bisogna esplorare, ci vuole pazienza…”

Golda Meir non ha certo aspetti comici nella sua storia ed è stata definita “l’unico vero uomo in Israele”, ma verso il suo popolo mantenne l’atteggiamento tipico della yiddish mame: energicamente materna tanto da guadagnarsi il soprannome di “nonna del popolo israeliano.”

Guarda il filmato del 1978 con Barbra Streisand. e leggi di seguito la biografia sintetica.

Rosvita

 

Nome
Golda Meir

Periodo
Kiev, 3 maggio 1898 – Gerusalemme, 8 dicembre 1978

Contesto storico
La vita di Golda Meir, quarto premier d’Israele (1969) e prima donna a guidare il governo del suo Paese, si svolge dapprima negli USA nella comunità ebraica quindi in un kibbutz in Palestina (al tempo colonia inglese…), quindi nel neonato Stato d’Israele.
Ebbe varie funzioni politiche fino a coprire il ruolo di primo ministro 1969-74.
Durante la sua carriera dovette affrontare gravi crisi, quale quella che ebbe luogo allorché un commando palestinese, denominato Settembre Nero, prese in ostaggio la delegazione di atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco di Baviera, allora Germania Ovest, rivendicando la liberazione di prigionieri politici palestinesi: la crisi culminò con il “massacro di Monaco” che portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati.
A seguito di questa tragica vicenda, il governo della Meir inizierà segretamente, tramite il Mossad, una politica repressiva mirata a tutti i nuclei sospettati di essere in contatto con Settembre Nero: la cosidetta Operazione Collera di Dio (ebraico: ???? ??? ???, Mivtza Za’am Ha’el), detta anche Operazione Baionetta.
Golda Meir fu protagonista anche della cosiddetta guerra dello Yom Kippur scoppiata nel 1973 a seguito dell’attacco di Egitto e Siria contro Israele. Guerra che determinò una crisi molto più ampia a seguito della rete di alleanze in clima di guerra fredda (USA pro Israele – URSS e Paesi Arabi pro Siria e Egitto).

Le radici della leadership
Persona di grande intelligenza, determinazione, lucidità. Questo carattere le valse il soprannome di “lady di ferro” prima della Thatcher.
Lo stesso Ben Gurion la definì “il miglior uomo di governo”. Fu spesso descritta come “la forte e schietta nonna dalla crocchia grigia del popolo di Israele”.
Cresciuta in ambienti ebraici ortodossi portò avanti le istanze del sionismo. Propugnò il consolidamento del suo popolo in terra di Israele sia attraverso opere pubbliche che con azioni di vendetta come la “lista di Golda (commissionò la reazione del Mossad di fronte alla strage di monaco).
Filoamericana, si dimostrò capace di creare reti di contatti e di sinergie internazionali per raggiungere i suoi obiettivi.
Oltre al forte senso di appartenenza al suo popolo sviluppò e rese pubblica la solidarietà per le vittime delle battaglie per la difesa di Israele.
Oriana fallacci disse di lei: “A mio avviso, anche se non si è affatto d’accordo con lei, con la sua politica, la sua ideologia, non si può fare a meno di rispettarla, ammirarla, anzi volerle bene”. Dietro a tanta ammirazione, un semplice motivo (ancora una volta emotivo): “Mi ricordava mia madre, cui assomigliava un po’”.

Bibliografia specifica
Golda Meir: Portrait of a Prime Minister – Agres Elijahu – Sabra Books, 1969
Golda Meir: The Iron Lady of the Middle East – Burkett Elinor – Gibson Square, 2008
Interview With History – Fallaci Oriana – 1976
Golda Meir: The Romantic Years – Martin Ralph G – Ivy Books, 1988
My Mother Golda Meir: A Son’s Evocation of Life With Golda Meir – Meir Menahem – Arbor House Pub. Co.,   1983
Golda Meir: Israel’s Leader – Syrkin Marie –  Putnam, 1969
Golda Meir: Woman with a Cause – Syrkin Marie, 1963

Filmografia
A Woman Called Golda – di Alan Gibson – 1982
Golda’s balcony – di Jeremy Kagan – 2007
Munich – di S.Spielberg – 2005

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Commenti
Cesare 9 Ottobre 2014 0:00

Arduino, ma com’è che questi interventi balordi in inglese prendono così spesso di mira il tuo blog?

    AM 10 Ottobre 2014 0:00

    Ciao Cesare,
    è spam, fastidiosissimo.
    Potrei eliminarlo inserendo la moderazione dei commenti ma preferisco evitare di dare la sensazione di filtrare; inoltre, credo che ai lettori piaccia leggere immediatamente il loro commento.
    Quindi mi prendo qualche piccola seccatura e chiedo a persone pazienti come te di sopportarla com me.
    Grazie per l’attenzione.
    A presto,
    Arduino

Cesare 9 Ottobre 2014 0:00

Detto questo, la Yddish mame ha molto in comune con la mamma italiana… tanto che nell’adattamento italiano di una serie TV, “La Tata”, tutti i personaggi che nell’origiale erano di origine e cultira ebraica sono diventati italiani provenienti dalla Ciociaria (e pertanto anche cattolici!), compresa l’ingombrante madre (che però diventa una zia). Io non l’ho mai vista, ma sembra che funzionasse: http://www.telefilmania.it/90latata.html

    AM 10 Ottobre 2014 0:00

    Beh, la Tata del telefim non ricorda esattamente il tipo di tata che occupa il mio immaginario…
    Grazie commento, particolarmente interessante per un ciociaro come me.
    A presto,
    Arduino

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