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C'avrai du lire, ma fai 'na vitaccia

23 Settembre 2010 | di Arduino Mancini Anti-curriculum, Colloquio di selezione, Lavoro

 

Lo sapevi che quello del guardiano del faro è un lavoro ricercato da moltissime persone?
Che centinaia di migliaia di persone vivrebbero volentieri in un posto come quello in foto?
No?
Allora troverai questo post parecchio interessante. 

CareerCast, portale di annunci di lavoro statunitense, ha pubblicato di recente una ricerca tendente a scoprire gli impieghi ritenuti più interessanti.

Il metodo applicato si fonda su cinque criteri: l’ambiente di lavoro, il reddito, le prospettive di carriera, lo stress e lo sforzo fisico richiesto.
I risultati possono essere così riassunti:
  1. i lavori più stressanti sono anche i più ricercati, perché capaci di assicurare elevati redditi e possibilità di carriera. Duro il lavoro nella giungla d’ufficio per dirigenti, public relations, venditori e altri ancora, tutti alle prese con la competitività dell’organizzazione;
  2. attuario, ingegnere informatico, biologo, storico, matematico sono fra le professioni più interessanti perché coniugano buoni redditi con possibilità di sviluppo professionale o carriera e basso livello di stress. Utile notare che sono tutte professioni a elevato contenuto intellettuale;
  3. fra i lavori peggiori troviamo il portuale, il taglialegna, l’operaio siderurgico e quello caseario, il saldatore, il netturbino, il tassista, il muratore e il postino. Tutti impieghi a elevato contenuto di fatica fisica e/o di stress;
  4. il lavoro più stressante è quello del pompiere, che deve confrontarsi quotidianamente con il pericolo. Tuttavia, potenza della disoccupazione, nell’ultimo concorso italiano per vigili del fuoco duecentomila persone si sono affrontate per 814 posti;
  5. fra i lavori meno interessanti le persone collocano quelli che hanno a che fare con la musica (il riparatore di strumenti e l’accordatore di pianoforti), tecnici di assistenza (riparatore di attrezzature mediche o di elettrodomestici), il libraio, il contabile, il portiere, il mulettista.
Come commentare questi dati?
Esiste una fascia di persone che riesce a conciliare buon reddito e sviluppo professionale, mantenendo un contenuto livello di stress: queste persone hanno un buon livello di preparazione professionale e, tendenzialmente, non appaiono.
Vi sono poi persone che fanno mestieri a basso contenuto di conoscenza, costrette a livelli di stress elevati e spesso anche a tanta, tanta fatica fisica. Sono la fascia più debole, della quale la mia famiglia ha per lungo tempo fatto parte e alla quale va la mia compassione, nel senso buddista del termine.
Poi vi sono quelli che, di frequente in possesso di buon livello culturale, chiedono a se stessi reddito elevato e brillante carriera.
Accade che queste persone, a un certo punto del sentiero, si chiedano se ne vale la pena: se fatica, stress, tatticismi e conflitti abbiano davvero il valore che inizialmente hanno loro attribuito.
Fra costoro troviamo la moltitudine di quanti scrivono al Ministero della Marina per diventare guardiano del faro, oppure le centinaia di migliaia di persone che nel 2009 hanno preso parte al concorso per aggiudicarsi il posto di custode dell’isola di Hamilton, sulla barriera corallina australiana.
Sono quelli che dalle mie parti si sentono dire ogni tanto “C’avrai du lire, ma fai ‘na vitaccia …”.
Persone, sempre più numerose, in cerca di una nuova dimensione: e sempre più spesso capaci di trovarla senza l’aiuto di una lotteria.
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