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Non vai in pensione? Buon per te!

1 Novembre 2010 | di Arduino Mancini Ritirarsi con (in)successo

pensione

Quanto prima si va in pensione tanto più rapidamente decade la capacità di ricordare.
Uno studio condotto negli Stati Uniti e in 12 paesi europei conferma che la memoria decade più facilmente quanto meno la si usa.

La ricerca, piuttosto articolata, è stata presentata di recente dalla rivista Economic Perspectives: in alcuni casi essa prende le mosse da iniziative avviate circa 20 anni orsono su campioni di popolazione statisticamente significativi.

La ricerca si basa su test di memoria finalizzati a verificare quanto ricordino le persone di un elenco di 10 nomi, immediatamente e a distanza di dieci minuti da quando li hanno ascoltati.

Il punteggio pieno è 20 (massimo del ricordo).

Negli Stati Uniti si è registrato il punteggio più alto (11), seguiti in classifica Danimarca e Inghilterra (punteggi poco superiori a 10): in Italia il punteggio medio è stato pari a 7, 8 in Francia è poco più di 6 in Spagna.

L’età pensionabile (negli USA il 65-70% degli ultrasessantenni era ancora al lavoro, il 38% in Spagna e il 10-20% in Italia e Francia) riveste importanza decisiva.

La ricerca sembra dimostrare che…
il lavoro costituisce un elemento essenziale far sì che le persone continuino a impiegare efficacemente le facoltà intellettuali.

Ma se lavorare contribuisce a mantenere in funzione le capacità cognitive, sarà anche importante scoprire quale aspetto del lavoro serva a questo scopo.

Il fatto di condurre una vita socialmente attiva? L’impegno verso gli altri?

E che cosa invece contribuisce al decadimento della capacità di apprendere?

Il complesso dei fattori collegati alla vita lavorativa? Il fatto di accrescere il tempo speso davanti alla TV?

Le domande sono aperte, ma una certezza sembra emergere: i governi di tutto il mondo potrebbero trovare in questa ricerca sostegno alla tendenza a elevare l’età pensionabile.

Che finirebbe per configurarsi non più come una misura per sostenere la finanza pubblica ma un mezzo per tutelare la nostra salute.

Rallegriamocene.

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