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Gioca alla lotteria con tuo figlio

21 Dicembre 2010 | di Arduino Mancini Gioco d'azzardo e lotterie
La Lotteria Italia ci sta inondando di pubblicità radiofonica.

Leggo che ci sarebbero molte difficoltà a vendere i biglietti e non perché gli Italiani abbiano smesso di giocare, piuttosto perché le cifre del Superenalotto sono talmente alte che i € 5 milioni che ci promette la befana fanno ridere.

Allora la pubblicità tenta di ricordarci che comprando il biglietto della Lotteria Italia non facciamo che regalare un sogno a noi stessi e alla nostra famiglia, che quel biglietto rappresenta una tradizione antica che unisce le famiglie nel sogno di un futuro migliore.

Proprio per questo la pubblicità ci raccomanda:

Ricordati di tutelare i minori.

Che significa?

Come fa un adulto a tutelare un minore dandogli l’esempio di genitore che acquista un biglietto della Lotteria per affidargli il sogno di una vita diversa?

Quando ero bambino mio padre comprava il biglietto della lotteria della befana e tutti aspettavamo il momento dell’estrazione con il patema d’animo, per poi rimanere delusi: per anni ho seguito le sue orme, senza tuttavia farne un momento di speranza familiare.

Chiunque si occupi di pubblicità in modo non estemporaneo sa che le abitudini che abbiamo acquisito da bambini sono quelle che ci portiamo dietro più a lungo.

E provo fastidio nel pensare che lo Stato stimoli in modo diretto l’iniziazione dei minori al gioco.

Sul biglietto, nella figura, c’è scritto solo “Gioca senza esagerare” e l’indicazione di vendibilità solo a maggiorenni.

Tenere fuori della portata di bambini e ragazzi” sarebbe stato più corretto, perché il gioco in Italia ha assunto le dimensioni di un problema sociale.

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