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Se mi piacerebbe essere libero da pregiudizi?

Certo che sì, e mi piacerebbe anche usare liberamente la mia testa.

Ma sono anche consapevole del fatto che questo, quando accade, mi costa fatica.

Prima di continuare leggiamo insieme un breve passo tratto da Power: A New Social Analysis di Bertrand Russell. Riprendiamo poi la discussione.

Non è del tutto vero che la persuasione sia una cosa e la costrizione un’altra. Molte forme di persuasione sono in verità forme di costrizione.

Considerate quel che facciamo ai nostri bambini.

Non diciamo loro: « Certa gente crede che la terra sia rotonda e altri invece la credono piatta; quando sarai cresciuto potrai, se vuoi, esaminare le prove e trarne la tua conclusione ».

Noi diciamo, invece: «La terra è rotonda». All’epoca in cui i bambini saranno cresciuti abbastanza da poter esaminare le prove, la nostra propaganda avrà intasato i loro cervelli e gli argomenti più persuasivi della “Società per la Difesa della Terra Piatta” non li toccheranno nemmeno.

L’identica cosa si applica ai precetti morali che consideriamo importanti, come: «Non metterti le dita nel naso» o «Non tagliare il pesce col coltello».

Per quel che ne so io, ci sono probabilmente ottime ragioni per consigliare l’uso del coltello quando si mangia il pesce, ma l’effetto ipnotico dei precetti impartitimi durante l’infanzia mi ha reso completamente incapace di apprezzarle.

Immaginiamo ora di applicare il medesimo ragionamento all’atteggiamento che abbiamo verso persone con colore della pelle, credo politico o religioso diverso da quello della comunità che ci ha educato o alla quale sentiamo di appartenere.

Preferireste cenare con un ebreo o un rumeno?

Cosa direste se vostro figlio si convertisse all’Islam?

Accettereste il matrimonio di vostra figlia con un uomo di colore?

Fareste un viaggio con una persona che apertamente si dichiara favorevole alla pena di morte?

Appare chiaro che viviamo modelli culturali in cui il pregiudizio trova terreno fertile e nei quali la costruzione di autonomia di pensiero comporta un immane sforzo personale.

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Commenti
Cristian 22 Marzo 2011 0:00

Mi piacciono le provocazioni e mi piace provocare; vediamo se sono più libero io da pregiudizi o quanti coinvolti dalle mie azioni. Risposte:
1) Cenerei con entrambi senza problemi, a patto che l’ebreo accettasse la mia scelta di non mangiare Kosher e magari, se ne avessi voglia, un pò di Culatello… Lui potrebbe mangiare quello che vuole, naturalmente e se volesse una fettina di Parma gliela darei volentieri…
2) Sarebbe una sua scelta, che non condividerei. Le religioni, tutte le religioni, tendono a limitare la libera scelta ed il libero pensiero. L’Islam si colloca fra le più integraliste in questo senso.
3) Nessun problema, basta che sia per amore e sia un ragazzo a posto (quindi stesse considerazioni valide per qualsiasi altro candidato). Vediamo cosa ne penserebbe la famiglia del futuro marito.
4) Avremmo molto da discutere e, per certi versi, sarei pure d’accordo…

Michele 7 Aprile 2014 0:00

Vivi e lascia vivere e, se qualcuno la pensa o vive in maniera diversa da te, sarà sicuramente libero di vivere come vuole.
L’importante è che non leda la libertà altrui, in tal caso abbiamo il diritto di difenderci e protestare.

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