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Quando il partito ci chiede l'atto di fede

23 Aprile 2011 | di Arduino Mancini Pensare criticamente - Politica, politici, politicanti

Domenica scorsa mi trovavo al centro di Monza.

Mentre tornavo a casa per il pranzo domenicale un gazebo della Lega Nord ha attirato la mia attenzione: raccoglievano firme per sostenere una legge sponsorizzata da Carolina Lussana, la persona che coordina la sezione femminile della Lega.

Il disegno di legge avrebbe lo scopo di impedire alle badanti di sposare le persone anziane che accudiscono e di sottrarre loro (e ai parenti) il patrimonio accumulato in una vita di lavoro.

Un problema reale.

Incuriosito dalla soluzione proposta, che ho immaginato orientata a tutelare tutti gli interessati, mi sono avvicinato per raccogliere informazioni.

Vi racconto com’è andata:

  • mi è stato mostrato un volantino che genericamente sosteneva la posizione che ho appena riassunto;
  • non avevano il testo della legge, né per consultazione né da lasciare a chi volesse approfondire il tema;
  • nessuno dei presenti aveva letto la legge perché “ci fidiamo di quello che ci dicono Radio Padania e il dirigente regionale”;
  • non ho potuto portare con me alcun riferimento alla legge se non un appunto.

Ci sono rimasti piuttosto male quando ho detto loro che non ho l’abitudine di firmare senza leggere cosa firmo e che ero molto meravigliato che persone che avevano l’aria di essere gente brava e seria chiedessero di firmare qualcosa che non avevano letto.

Mi hanno risposto che sono una mosca bianca e che non è così importante leggere un disegno di legge prima di firmare perché le leggi sono lunghe e per leggere ci vuole tempo: basta fidarsi.

Poiché, da persone ragionevoli, hanno riconosciuto che la mia posizione non era tutta da buttare hanno voluto essere propositivi:

  • al prossimo gazebo arriveranno meglio preparati e con il materiale necessario;
  • mi hanno cortesemente invitato a un incontro con Carolina Lussana, che dovrebbe tenersi uno dei prossimi sabati, con bevuta conclusiva;
  • mi hanno detto che avrei potuto scaricare il testo della legge dal sito della Lega Nord, nella sezione femminile.

Sono andato sul sito della Lega Nord e ho cercato il testo della legge: ho molto faticato a trovare la sezione femminile ma della legge nessuna traccia.

Vi sarò grato se mi aiuterete a trovarla: www.leganord.org.

A quanti hanno avuto la pazienza di arrivare fin qui chiedo di non prendere spunto dal mio racconto per attaccare la Lega o per concludere che io, alla Lega, sono contrario per principio: niente di tutto ciò.

In ballo ci sono cose ben più importanti del mio pensiero: e cioè il rispetto per il cittadino e per le decisioni che prende.

Vorrei proporre a un parlamentare di buona volontà un disegno di legge che prevede l’obbligo, in una raccolta di firme per un disegno di legge o un referendum, di presentare obbligatoriamente alla persona il testo della legge o del referendum che gli si chiede di sostenere.

Perché è giusto che ci siano chieste assunzioni di responsabilità, non atti di fede.

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Commenti
ada 3 Maggio 2011 0:00

Una’altra dimostrazione della dimensione politica vissuta dall’uomo comune.
A Trieste si vota tra due settimane e i candidati sindaco sono ben 23. Domenica, durante un pranzo in campagna, ho scoperto che la maggioranza dei presenti non lo sapevano. Nel mio ambito lavorativo, pubblico, non ho trovato alcuno che abbia letto dei programmi elettorali. Evidentemente si vota “per fiducia”.

AM 3 Maggio 2011 0:00

Cara Ada,

presto mi occuperò di questioni elettorali perché ho trovato interessanti studi circa comportamenti piuttosto diffusi delle persone di fronte al voto.

E sono per certi versi sorprendenti.

A presto leggerti,

Arduino

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