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Governare con i sondaggi

25 Luglio 2011 | di Arduino Mancini Politica, politici, politicanti

Viviamo nell’era in cui la politica governa o fa opposizione avvalendosi dei sondaggi.

Le cose funzionano più o meno così.

Faccio un sondaggio, capisco cosa le persone vogliono sentirsi dire, glielo racconto in modo appropriato (che significa semplicemente usare un registro di comunicazione in grado di far arrivare il messaggio nel modo desiderato), incasso il consenso basato non su ciò che ho fatto ma su ciò che ho comunicato: e che non so se ho davvero intenzione di fare, né se farò mai.

Insomma, come scegliere il medico tenendo conto del gradimento della prognosi.

Mi fa piacere, a questo proposito, proporvi un pensiero di Edward R. Murrow (In Italia Friendly è conosciuto per il film Good Night, and Good Luck, di George Clooney), il giornalista conduttore di See It Now, programma televisivo in prima linea contro il maccartismo, sinonimo negli Stati Uniti di caccia alle streghe.

Non dobbiamo confondere il dissenso con la mancanza di lealtà. Dobbiamo sempre ricordare che un’accusa non costituisce una prova e che una condanna deve basarsi sul fatti certi e sulla giusta applicazione della legge.

Non andremo avanti nella paura, di qualunque tipo essa sia. La paura non ci trascinerà in un’epoca priva di ragione se scaveremo in profondità nella nostra storia e nei nostri principi.

E ricordati che non discendiamo da uomini codardi, non da uomini che avevano paura di scrivere, di parlare, di mettersi insieme e di battersi per quelle cause che sembravano, in quel momento, impopolari.

Una classe politica che si preoccupa solo dei sondaggi, trascurando le cause che appaiono impopolari e al tempo giuste, è una classe politica che si preoccupa prima di tutto dei propri interessi.

Non credi?

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